Si tratta dell’attacco più violento sferrato contro il sistema della scuola pubblica statale, che mai sia stato fatto. Mentre si focalizza l’attenzione dell’opinione pubblica su argomenti come il grembiulino obbligatorio o il 5 in condotta si interviene in modo draconiano sul mondo della conoscenza alterandone la natura e il ruolo istituzionale. Interventi che non scaturiscono da un progetto di innovazione didattica e ordinamentale ma da pura esigenza di contenimento della spesa e di riduzione del servizio scolastico secondo una scelta politica che non investe in stato sociale e diritti e mira ad indebolire il servizio pubblico esistente. Il segretario provinciale della FLC CGIL di Enna, Rita Magnano, è fortemente preoccupata per lo scenario che si prospetta:†Si prevedono migliaia di esuberi in tutti gli ordini di scuola e in tutti i profili professionali attraverso la riduzione del tempo scuola, l’accorpamento delle discipline, la razionalizzazione della rete scolastica. Un attacco in profondità di cui oggi il maestro unico nelle scuole primarie rappresenta solo l’aspetto più visibile. In una politica indiscriminata di tagli a farne le spese sono per prima i precari: molti fra loro quest’anno non lavoreranno per la drastica riduzione dei posti di sostegno: quei posti che il Ministro Germini continua a rassicurare che non hanno subito decurtazione nonostante le scuole si ritrovino in questi giorni impossibilitati a garantire ai propri alunni gli adeguati interventi didattici per l’esiguo numero di docenti di sostegno autorizzati dal Ministero. Una situazione che vivono tutte le scuole e che si continua spudoratamente a negare.†(fonte vivienna)