di Lorenzo Fassina - L’emergenza pandemica che nei mesi trascorsi ha colpito duramente il nostro Paese ha richiesto ai cittadini e alle istituzioni uno sforzo senza precedenti. Le misure adottate dal governo per limitare il diffondersi dell’epidemia,
nella loro pervasività, hanno aperto uno scenario del tutto inedito, incidendo pesantemente sulla vita di milioni di persone in termini di libertà di spostamento – se non addirittura di libertà personale – e hanno determinato significativi effetti sulla loro situazione economica, oltre che lavorativa. In questa situazione di grave emergenza, la Cgil si è posta immediatamente come forza catalizzatrice di quelle imprescindibili istanze sociali che sono scolpite a chiare lettere nella nostra Costituzione. In questo scenario, l’instant book della Consulta giuridica dedicato a “Covid-19 e diritti dei lavoratori”, frutto del lavoro collettivo di esperti in materie lavoristiche orientati pro-labour, e coordinati da autorevoli esponenti della Consulta giuridica della Cgil nazionale (Olivia Bonardi, Umberto Carabelli, Madia D’Onghia e Lorenzo Zoppoli), ha come principale obiettivo quello di fornire alla nostra organizzazione, in tutte le sue articolazioni, una lettura utile a orientarsi nella comprensione dell’intricatissima rete di provvedimenti normativi, adottati dal governo e dalle altre istituzioni in questa fase emergenziale. L’impostazione dei contributi contenuti nell’instant book, che nelle nostre intenzioni costituisce il primo di una futura serie di successivi approfondimenti dedicati ai “temi caldi” di politica del diritto, è quella di offrire, accanto alla necessaria e doverosa spiegazione delle novità introdotte, una strumentazione critica per comprendere la portata più profonda dei cambiamenti, e i riflessi sul sistema generale delle fonti di produzione normativa. In tal senso, i saggi raccolti potranno risultare di sicuro interesse per l’intero mondo dei giuristi del lavoro. La pubblicazione si apre con due contributi di Francesco Pallante e Alessandro Bellavista che analizzano come la lunga e serrata teoria di provvedimenti emergenziali, dall’eterogenea portata, si muovano lungo il pericoloso crinale dell’incostituzionalità. Seguono i saggi di Gaetano Natullo e Giuseppe Ludovico che, su profili diversi, affrontano la cruciale tematica delle nuove regole per garantire la salute nei luoghi di lavoro, emerse con rapidità e prepotenza anche grazie agli importanti protocolli tra le parti sociali stipulati sin dal 14 marzo 2020. Valerio Speziale e Giovanni Orlandini, prendendo spunto dall’emergenza Covid, indagano gli strumenti giuridici che l’ordinamento mette da tempo a disposizione dei lavoratori, dal punto di vista sia individuale che collettivo, nel caso decidano di non lavorare in assenza delle necessarie misure di tutela della loro salute negli ambienti di lavoro, mentre Lucia D’Arcangelo, riprendendo anche l’esame delle regole sul controllo sanitario in azienda, affronta la cruciale tematica dell’impatto sulla privacy dei lavoratori degli strumenti informatici volti a tracciare i movimenti delle persone contagiate dal Covid-19. Cristina Alessi e Maria Luisa Vallauri propongono una rivisitazione del lavoro agile (o smart working), un istituto relativamente nuovo per il nostro diritto del lavoro e già di suo tendente alla confusione con altre tipologie lavorative vecchie e nuove (lavoro a domicilio, telelavoro). Laura Calafà e Michele Faioli, nei rispettivi saggi, ricostruiscono con perizia e minuzia la normativa emergenziale che riguarda alcuni fondamentali strumenti per salvaguardare gli equilibri esistenziali e reddituali dei lavoratori. Di immediato impatto e particolare rilievo sono, ancora, le ripercussioni del diritto dell’emergenza sanitaria sulla disciplina delle crisi di impresa (Filippo Aiello e Bruno Laudi) e su quella dei licenziamenti (Umberto Gargiulo e Vincenzo Luciani). Seguono poi i saggi di Vito Pinto e Antonio Di Stasi, i quali dedicano la loro attenzione alle restanti innovazioni in tema di lavoro pubblico. L’articolo di Scarpelli, invece, si sofferma sulle previsioni che hanno inteso destinare anche ai lavoratori autonomi – nelle varie configurazioni giuridiche con cui sono presenti nel mercato del lavoro frammentario e articolato che ha caratterizzato negli ultimi vent’anni il nostro Paese – un sostegno primariamente, ma non soltanto, economico. Conclude l’instant book il saggio di Margherita Leone, con un esauriente spaccato della giustizia del lavoro all’epoca del corona virus. Siamo consapevoli che la produzione normativa si evolve di continuo e che, pertanto, saranno numerosi gli aggiornamenti dei provvedimenti nelle prossime settimane, ma la pubblicazione offre un quadro fondamentale per comprendere la mole delle misure assunte in pochissime settimane. Poche settimane che tuttavia ci hanno cambiato la vita. Capire cosa è successo deve aiutarci a comprendere cosa possiamo fare affinché dall’emergenza possa affermarsi un nuovo modello di sviluppo. FONTE: http://www.sinistrasindacale.it/