“STORIA DELL’EMIGRAZIONE ITALIANA IN EUROPA”: IN LIBRERIA UNA NUOVA COLLANA

ROMA – “Storia dell’emigrazione italiana in Europa”. Questo il titolo di una collana edita da Donzelli e diretta da Toni Ricciardi. In questi giorni è arrivato in libreria il primo dei quattro volumi della collana che si sofferma sul periodo “Dalla Rivoluzione francese a Marcinelle (1789-1956)”.

In questo volume un contributo è stato affidato a mons. Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes che ha approfondito il tema “Il ruolo della Chiesa e le prime forme di assistenza in Europa”. La Rivoluzione francese ha generato molteplici ondate di migrazione di massa. Gli emigranti hanno plasmato una geografia di città di accoglienza costellata da luoghi che offrivano l’asilo della libertà. Per la prima volta nella storia europea, questo diritto è stato ufficialmente offerto a chi era perseguitato per motivi politici o religiosi. In realtà, già durante il Medioevo veniva garantita una sorta d’immunità a chi fuggiva da persecuzioni di varia natura, tanto che, verso la fine del XVII secolo, si erano sempre più rafforzate in tutta Europa le migrazioni temporanee, creando un imponente potenziale umano mobile e, dunque, mobilitabile. Due secoli prima della costruzione delle ferrovie, l’intero continente era quindi percorso da lavoratori migranti, a dimostrazione che la vita non era così sedentaria come spesso si pensa e che la circolazione delle persone era assai più consistente di quella delle merci. L’imperialismo europeo sconvolse il mondo e la geopolitica. La metamorfosi pose i governi dinanzi alla necessità di gestire i crescenti sconvolgimenti sociali, attraverso l’espansione e il controllo dei possedimenti coloniali. L’immigrazione, prima considerata risorsa, si trasformò in piaga, mentre l’emigrazione diventò il mezzo per risolvere i problemi interni, l’applicazione concreta del concetto di valvola di sfogo. Nonostante il ruolo centrale assunto dalle migrazioni, le grandi sintesi sulla storia europea talvolta le hanno relegate in secondo piano. Ripercorrere la storia della migrazione italiana in questo spazio, quale elemento di costruzione della progressiva realizzazione europea, appare fondamentale e del tutto inedito. La storia europea, a partire dalla Rivoluzione francese fino alla catastrofe di Marcinelle, segue in questo volume l’intreccio di due cronologie: da un lato, il processo di avvicinamento e di costruzione dello spazio comune, dall’altro, la lunga e variegata storia della migrazione italiana in Europa che trova una cesura nodale nella tragedia belga del 1956. Le migrazioni sono probabilmente una delle chiavi interpretative, tra le più significative, per comprendere il lungo processo della storia della globalizzazione, intesa nel suo senso più ampio e onnicomprensivo. Per questa ragione, i quattro volumi – dalla Rivoluzione francese fino ai giorni del Covid-19 – si sviluppano attraverso l’analisi delle direttrici, delle dinamiche e delle politiche migratorie poste in essere dall’Italia e dai paesi europei.(Migrantes Online/Inform)