Infatti, insieme alle critiche, talvolta severe, tro-verete suggerimenti, idee, ipotesi propositive che, come previsto, nessuno ha ritenuto di prendere in considerazione.
Perciò, non possiamo continuare a dividerci fra pessimisti e ottimisti, talvolta interessati. Mi sembrano categorie dello “spirito†che, general-mente, non producono risultati apprezzabili.
O forse, qualcuno confonde, intenzionalmente, gli ottimisti con i “nuovi ottimati†ossia una minoran-za cresciuta dentro quello spazio opaco in cui con-fluiscono malaffare e cattiva politica, ricchezze equivoche e poteri forti, antidemocratici.
I “nuovi ottimati†per l’appunto, coloro ai quali le cose vanno sempre bene. Anche durante la crisi più nera.
Ma, oltre gli “ottimatiâ€, c’è una Sicilia positiva, prosperosa, dina-mica, libera?Parrebbe proprio di no, a parte qualche rara “eccellenzaâ€. Ad ogni modo, così la vedo e così la (de) scrivo, la realtà . L’analisi politica, la buona politica non si possono fare in base a sensazioni umorali, ma partendo dai dati di fatto, da perce-zioni razionali della realtà e avendo come riferi-menti principali l’interesse pubblico, il bene co-mune.Insomma, più che pessimismo, la mia è indigna-zione per come vanno le cose, è pena d’amore per quest’Isola paralizzata, devastata, umiliata da un lungo periodo di malgoverno. E, si sa, chi ama brucia. E, talvolta, s’incazza!… In questo lavoro, fatto in casa e con mezzi propri, troverete analisi oggettive, commenti, rif-lessioni e ipotesi, talvolta, anticipatrici di tenden-ze, denuncie di comportamenti furbeschi, amorali che, purtroppo, (per la Sicilia) si sono avverati. E anche qualche errore di valutazione, di battitura, qualche svarione.
Quello che non troverete sono i commenti sguaiati, gridati, gli attacchi faziosi, odiosi, stupi-damente aggressivi.Non solo per una questione di stile, ma perché sono persuaso che, in democrazia, chi alza troppo la voce e fa piroette in pubblico, in genere, è qualcuno a corto d’argomenti e di serie proposte alternative.Attenti a codesti individui: potrebbero essere stati sguinzagliati per tv e quotidiani a grande tiratura per coprire, con i loro latrati, ben altri misfatti e interessi inconfessabili dei loro committenti e sponsor. Potevo pubblicare il libro all’inizio o nel bel mezzo della recente campagna elettorale regionale e fruire dell’oggettivo vantaggio del “contestoâ€, ma ho preferito attendere la sua conclusione per non esserne minimamente coinvolto.3...        Come sempre, a ogni inizio di un nuovo lavoro, mi sorge il dubbio sull'utilità dello scri-vere: per che cosa, per chi si scrive?Domande pertinenti specie in questa fase di fuga dei lettori da libri e giornali verso nuove forme di comunicazione. Ormai è chiaro: la carta stampata è il passato, il web rappresenta il futuro. Tuttavia, la mia angoscia non deriva tanto da tale mutazione epoca-le, che, in qualche modo, le nuo-ve generazione sapranno introiettare e governare, quanto dal fatto, come in questo caso, di avere speso circa ottantacinquemila (85.000) parole per illustrare le gesta poco esaltanti di un pugno di politicanti che hanno mortificato, svilito la nobile arte della politica e ridotto la Sicilia in questo stato. Ma, questo passa il convento!Ne valeva la pena? Non sta a me dirlo.6… Infine, consentitemi una nota intima, perso-nale. Ho dedicato il libro a Jolikè alias Laky Ilona Gyongyver, ungherese radicatasi in Sicilia, mia compagna di vita da 41 anni, “sicula†di Tran-silvania per parte di madre il cui cognome Szekely, secondo il geografo Hubnero, vuol dire “siculoâ€. (vedi articolo nel testo)Jolikè merita questo e altro. Con Lei ho condiviso momenti difficili e gioiosi, grandi passioni e ideali di libertà e di emancipazione dei lavoratori, dei giovani e delle donne, dell’umanità , soprattutto di quella più povera e sfruttata dalla quale mi onoro di provenire. Con Jolikè abbiamo cresciuto due bei ragazzi, Monica e Claudio, che sono la principale ragione della nostra vita.  a.s. Joppolo Giancaxio, novembre 2012
INDICEÂA MO’ DI PRESENTAZIONE                                 pag. 1
Capitolo primo                                                          pag. 5
IL FALLIMENTO DELL’AUTONOMIA
Il declino della Sicilia, il suo fatale enigma
Ai confini dello Statuto
Sicilia - Paesi Baschi: accomunati da un infausto destino?
La trappola del federalismo
L’Autonomia dello spreco
Garibaldi fu ferito da…Lombardo e Miccichè
Il Sud fra pregiudizi nordisti e tentazioni secessioniste
Il miglior programma per le province? Abolirle
Capitolo secondo                                                       pag. 26
PERCHE’ CRESCE L’ANTIPOLITICA
L’eterna Sicilia dei vicerè
Sicilia, il mercato elettorale
Il laboratorio politico siciliano
Liste regionali: come prima, peggio di prima
Sicilia, magistrati al governo
La porta girevole
La transumanza
La frantumazione della politica
Favole del trasformismo
La servitù volontaria
“Porcellumâ€, il male maggiore
Capitolo terzo                                                            pag. 57
LOMBARDO O DEL CLIENTELISMO SCIENTIFICO
Il modello - Catania
Il clientelismo scientifico
Le false riforme del governo Lombardo
Il ritorno dei Beati Paoli
Le geometrie invariabili
La commedia degli equivoci
Sicilia, lo strappo è servito
Il doppio gioco
Partito del Sud: il grande inganno
Destrutturare per sopravvivere
Fine della “fronda†neosudista?
Il partito del Sud e la legione straniera
Sicilia, una magnifica desolazione
Capitolo quarto                                                         pag. 90
DISASTRI PUBBLICI E AFFARI PRIVATI
Riappare lo spettro della povertÃ
Guerriglia fra le due Sicilie: la mutazione delle clientele
Lavoratori precari: la coscienza sporca dei politici siciliani
Il gioco degli opposti: lo scudo morale
I veri colpevoli dei disastri del Sud
Messina: paesi distrutti e illese impunitÃ
Favara: una tragedia siciliana
Capitolo quinto                                                          pag. 108
L’ECLISSI DELLA SINISTRA SICILIANA
Un’opposizione asimmetrica
Il rinnovamento della sinistra per recuperare il consenso perduto
Profumo di nuovo, anzi d’antico
Candidature, ma chi decide?
Le liste dei candidati già eletti
Sicilia, il crollo
PD: espugnare il quartiere generale
L’abbraccio mortale
Il PD prigioniero di Lombardo
I gattopardi del PD
Dov’è la vittoria?
Capitolo sesto                                                            pag. 136
IL SERVILISMO ECONOMICO: LA SICILIA UN HUB ENERGETICO
La Sicilia e le rotte del gas
Sul ponte Roma si defila
Stop ai quattro inceneritori
L’illusione petrolifera di Joppolo Giancaxio
L’improvvisazione al potere: il federalismo energetico
L’Isola un hub energetico al servizio del…Nord
Se un giorno esplodesse una nave di metano…
Il rigassificatore della discordia
Una commissione indipendente per verificare la sicurezza del rigassificatore di Porto Empedocle
Capitolo settimo                                                        pag. 160
LA PRIVATIZZAZIONE AUTORITARIA
Acqua ai privati: una pipì provvidenziale
I frutti amari della psicosi-rifiuti
La chiave dell’acqua
Gestione rifiuti: un’idra dalle 27 teste
La privatizzazione autoritaria
Capitolo ottavo                                                          pag. 176
USI E (MAL)COSTUMI
Delitti e razzismo
Sicilia: miseria e dissolutezza
Agrigento, le candidature scambiate
Fuori la mafia dal…vocabolario
Tutti sul carro del vincitore
Fermare la macchina infernale del clientelismo
I due Mori
Il genitivo siculo
Capitolo nono                                                            pag. 196
SICILIANI, MALGRADO TUTTO
Perché ci chiamiamo siciliani?
Ignacio Corsini, il siciliano del tango
Una regressione felice: dalla metropoli alla terra del padre
Paulo Coelho e gli asini di Empedocle
Montalbano trasferito: una contesa siciliana
Tre preti siciliani: dignità della parola e vergogna del silenzio
Alcune cose sul rapporto fra Leonardo Sciascia e il PCI
Scorreva sangue siciliano nelle vene del Re Sole? Indagine sul cardinale Mazzarino
Gabriele Colonna di Cesarò: il duca in camicia rossa
Borges, viaggio nella Sicilia del mito
ÂCapitolo decimo                                                         pag. 236
CRONACHE DI VARIA ATTUALITA’
Dall’Isola fuggono anche gli immigrati
Anche nella follia fummo primi
Morti sulle strade: una maledizione statistica?
Ma chi difende le forze dell’ordine?
Mediterraneo, un mare di…convegni
Crocifisso, oggi la multa, domani che cosa?
Fiat, a Termini Imerese si cambia, anzi si chiude
Sicilia ad alto rischio: i vulcani sommersi
A Comiso, 30 anni dopo