di VERDIANA PARASPORO La Fondazione Terzo Pilastro porta al Politeama Garibaldi una mostra che racconta l'esodo degli italiani verso le Americhe. Ingresso gratuito fino al 16 maggio Il valore di una mostra si percepisce da ciò che alla memoria viene restituito, al contenuto emotivo a cui rimanda. Al Politeama Garibaldi di Palermo l’attenzione è rivolta ad una pagina della storia italiana sottaciuta e dimenticata: "Partono i bastimenti" è la mostra dedicata alla memoria di quel grande esodo degli italiani verso le Americhe, visitabile a ingresso gratuito fino al 16 maggio nella Sala Gialla del teatro, dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle 16.30 alle 18.30. Uno sguardo a un frangente rilevante della storia del movimento migratorio con una mostra che si snoda su diversi livelli di espressione: foto, documenti, quadri ad acquarello e ad olio, poster e modelli in scala di navi storiche dell’emigrazione, raccolti grazie alla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, promotrice della mostra. Curata dal professore Francesco Nicotra, direttore dei progetti speciali NIAF (National Italian American Foundation, la rassegna tratta per la prima volta una categoria di emigranti particolare, l’esodo dei soldati italiani che a migliaia che da Napoli furono imbarcati per New York: più di venticinque milioni di italiani lasciarono l’Italia tra il 1861 ed i primi anni ‘60 del ‘900 con la prospettiva di essere arruolati nell’esercito degli stati secessionisti del Sud nella guerra civile americana. "Partono i bastimenti", un elogio ai soldati italiani dello sconfitto esercito borbonico che nel 1861 che partirono per lottare a fianco degli altri lavoratori americani, nasce dal lavoro attento della Fondazione Terzo Pilastro di Roma che opera in campo sociale, sanitario educativo, culturale e artistico nonché a supporto della ricerca scientifica e del welfare. «La mostra, da me fortemente voluta e sostenuta - sottolinea il professore e avvocato Emmanuele Francesco Maria Emanuele, presidente della Fondazione Terzo Pilastro – approda finalmente a Palermo, mia adorata città natale, che è stata sensibilmente interessata dal fenomeno dell’emigrazione allora, così come oggi lo è da quello massiccio e spesso drammatico dell’immigrazione». «La Sicilia - conclude il professore Emanuele - è stata l’ultima regione italiana a partecipare al grande esodo migratorio di fine Ottocento, ma è attualmente la regione che conta più emigrati all’estero. È un dato significativo che va non solo ricordato ma anche valorizzato, in quanto ha costituito la premessa di una grande crescita culturale per le nostre genti che oggi, a buon titolo, possono dire che l’Italia, anche per merito loro, è presente nel Mondo». Un valore e un contenuto emozionale forte quindi per la mostra che riempie il Teatro Politeama e che accoglie una vetrina che rappresenta la ricostruzione dell’arrivo a New York della nave proveniente da Palermo, altre due dedicate alle guerre combattute, ma soprattutto una teca contentente la famosa nave "Giulio cesare". Per informazioni è possibile contattare il numero 091.8887767 o scrivere all’indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. La mostra sarà chiusa ogni lunedì, il 25 aprile e il primo maggio. (fonte: balarm – Verdiana Parasporo)