che come associazione aderisce anche all’USEF ed alle “Smanieâ€, che portò un lavoro molto apprezzato ideato e scritto per l’occasione, dal titolo molto significativo: “la voce di u n popoloâ€. Quest’anno, l’USEF, ha voluto essere presente ai due appuntamenti, con una novità sperimentata con successo in altre occasioni, sia in America del Nord che in America Latina, una novità sia dal punto di vista artistico, che dal punto di vista della ricerca culturale. La novità dal punto di vista artistico, è rappresentata dal fatto, che quattro strumenti a corda, notoriamente utilizzati per allietare con la musica da camera: violino, viola e violoncello, accompagnati dal pianoforte, hanno saputo adattare con successo gli strumenti alle canzoni più popolare della cultura siciliana. La novità dal punto di vista della ricerca culturale, invece, consiste nel fatto che questa musica popolare, tradizionalmente affidata a fisarmonica, chitarra e tamburelli, con la nuova versione non solo guadagna molto nella forma, ma riesce a dare più forza ed una nuova espressività al contenuto, rilanciando un messaggio di grande spessore non solo culturale, ma anche sociale e storico. Questo miracolo è stato realizzato dai ragazzi del “Quintetto Sicilianoâ€: Luigi Sferruzza primo violino, Alessandro Pace secondo violino, Leoluca Di Miceli Viola, Paolo Pellegrino Violoncello, Giuseppe Vasapolli pianoforte. Un gruppo affiatato di maestri di conservatorio, che portano sul palco canzoni tradizionali magistralmente arranciate dal compositore Vasapolli, non nuovo a queste esperienze. Un successo di pubblico immenso, sale piene di gente che applaude a scena aperta e che partecipa ricordando vecchi motivi, che spesso coincidono con la vita passata in patria prima della dolorosa scelta dell’emigrazione. La prima serata, ha luogo presso un magnifico teatro del centro polivalente di Seraing, un tempo paese dove risuonavano i rumori delle fonderie di Cokeril, che appestavano anche le abitazione circostanti e che davano lavoro a parecchie migliaia di operai, prima che passando da una proprietà all’altra, diventasse Metal, quella che è ora, di proprietà di imprenditori indiani. La sala, è più volte esplosa in applausi prolungati, fino all’esplosione finale in piedi, che ha molto gratificato sia i musicisti, che i dirigenti dell’USEF che guidavano la missione: il Senatore Angelo Lauricella Presidente e Salvatore Augello Segretario Generale. Soddisfatti anche i dirigenti locali dell’USEF di Seraing Giovanni Licciardi e Lorenzo Brucculeri, che assieme ad altri dirigenti hanno lavorato per la riuscita dell’iniziativa, ma anche per dare significato e capacità di rappresentanza allo stand accudito dalle donne, che distribuivano prodotti tipici siciliani alla folla che si aggirava tra gli stand delle varie etnie e delle varie regioni italiane, che arricchivano la manifestazione. Seconda serata a Saint Nicolas, accolti da una folla che si aspettava uno spettacolo che riuscisse a riportare alla memoria momenti della vita trascorsa, cosa che i musicisti hanno fatto con maestria e bravura. Lo spettacolo, iniziato dopo gli interventi dell’Assessore alla cultura di Saint Nicolas M.er, Ceccato, di origine italiana, del Console Generale, di Peppe Chiodo presidente dell’USEF locale e dei dirigenti venuti dalla Sicilia, ha subito infiammato la sala, che ha reagito positivamente alla novità dello spettacolo, completato anceh dalla voce di Leoluca Di Miceli, che oltre a fare cantare la sua viola, recitava con voce passionale le varie canzoni. Quasi due ore di musica e di applausi, interrotto solo da un piccolo intervallo, durante il quale gli artisti hanno anche ricevuto i complimenti dell’Assessore Michele Alaimo, siciliano di nascita e da tempo dimorante a Saint Nicolas, comune posto al centro di un importante bacino minerario, ormai da tempo dismesso. Ultima serata, la domenica 12 ottobre, viene realizzata a beneficio delle comunità intorno a Monz, precisamente ad Hornu, anche questo grande centro di industria mineraria, dove a migliaia negli anni cinquanta arrivarono i nostri emigrati, che spesso lasciavano le miniere di zolfo per passare a quelle di carbone, con un contratto di lavoro, in base a quello che poi passo sotto il nome di accordo italo – belga sul carbone, in seguito ribattezzato con il motto “per un sacco di carboneâ€, accordo che portò parecchie migliaia di siciliani in quella zona, dove parecchio trovarono la morte o la silicosi. Grande successo anche in questa ultima esibizione, alla quale ha assistito il vice console Pomponcini, che assieme a tutti gli intervenuti, ha applaudito lo spettacolo, complimentandosi alla fine con i musicisti. Una esperienza esaltante, che conferma la validità delle scelte che l’USEF fa di volta ijn volta, sferzandosi di portare in giro spettacoli di grande spessore culturale ed artistico, che riscuotono il consenso ed i plauso sia delle autorità , che delle comunità che assistono ai singoli avvenimenti.