RADDUSA – Si è svolto sabato a Raddusa, nell’ambito della venticinquesima Festa del Grano, un interessante convegno sull’emigrazione. All’evento denominato “Emigrazione: una risorsa dimenticata”, hanno partecipato – oltre ai vertici delle Associazioni siciliane che si occupano di emigrazione
– il senatore Francesco Giacobbe, eletto in Australia nella circoscrizione dell’Oceania, e il deputato regionale ingegnere Alfio Papale. A coordinare i lavori il vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sicilia Salvatore Li Castri. L’onorevole Nello Musumeci, Presidente della Regione Siciliana, e l’onorevole Antonio Scavone, Assessore regionale alla Famiglia, hanno “marcato visita” malgrado il convegno fosse del massimo interesse, e certamente utile a prendere consapevolezza delle istanze dei nostri corregionali emigrati nel mondo. Al saluto del sindaco, professor Giovanni Allegra (decano dell’impegno nei confronti degli emigrati) è seguita la relazione di Salvatore Augello, segretario generale dell’Usef e coordinatore del C.A.R.S.I. Questi ha accennato ai flussi migratori dalla Sicilia, che da 150 anni si sono diretti verso le Americhe, l’Australia e tanti Paesi europei; ha ricordato il contributo dato dai nostri emigrati alla Sicilia, con le loro rimesse, promuovendo l’enograstronomia e le bellezze di questa nostra terra, eternamente sospesa tra incantesimo e maledizione; ha rivendicato – con una punta di orgoglio – il lavoro volontario e l’impegno delle Associazioni siciliane per mantenere vivo il contatto e il legame degli emigrati con la loro terra di origine; infine,ha denunciato le tante responsabilità della Regione siciliana nel vanificare l’istituzione e l’operatività della Consulta regionale dell’emigrazione. Alla relazione di Augello, tutta incentrata a scuotere le istituzioni e la politica da un torpore durato quasi vent’anni, sono seguiti numerosi interventi. Il senatore Giacobbe, dopo aver ricordato che a partire dalla nostra terra in cerca di fortuna sono sempre stati soprattutto i giovani (un tempo quelli meno acculturati oggi anche quelli in possesso di una laurea o di un diploma), ha sottolineato la capacità delle nostre genti a conquistare ruoli importanti in tanti campi, da quello imprenditoriale a quello della delle arti, della cultura e della politica, svolgendo un ruolo di ambasciatori – non pagati – per far conoscere una terra che continuano ad amare, di un amore morboso, nonostante non sia stata benigna con loro. Angelo Lauricella, presidente dell’Usef, per dimostrare l’importanza che ha l’emigrazione ha spiegato come fuori dell’Italia, nel resto del mondo, ci siano 110 milioni di cognomi italiani e che la nostra lingua occupa la quarta posizione nella graduatoria delle lingue più parlate del pianeta; in conclusione ha auspicato un ripensamento, un rinnovato impegno della Regione a riannodare i fili con i nostri corregionali favorendo e sostenendo tutte quelle iniziative rivolte agli emigrati che puntano sulla cultura e sulla identità dei siciliani. Franco Antoci ha raccontato l’esperienza esaltante dei “Ragusani nel mondo“, l’associazione di cui è presidente, nata un quarto di secolo fa con l’obiettivo di censire e rintracciare tutti i ragusani sparsi nei diversi continenti per capire se questi si siano fatti onore nelle società che li ospitano e se abbiano valorizzato le loro origini iblee. Obiettivi in gran parte centrati, come testimonia il fatto che quasi il 50% di coloro i quali sono stati insigniti del premio “Ragusani nel mondo“ ritornano ogni anno nella terra natia e continuano a fare vita associativa. Salvatore Arnone, consigliere comunale a La Louvière in Belgio, ha chiesto un particolare impegno per potenziare il ruolo dei Com.I.T.E.S. proprio per la funzione di riferimento che queste istituzioni hanno per i nostri emigrati all’estero. Altre testimonianze dell’impegno delle Associazioni di rappresentanza sono state quelle di Gaetano Calà, Paola Nicolosi e Vittorio Anastasi, presidente di “Siracusani nel mondo“. Particolarmente toccante il ricordo fatto da Anastasi del compianto Mimmo Azzia, storico presidente dell’associazione “Siciliani nel mondo”, scomparso qualche fa. L’onorevole Alfio Papale – che ha seguito con particolare attenzione la relazione e tutto il dibattito che è seguito – ha concluso il convegno sostenendo che per recuperare il ritardo e le inadempienze delle istituzioni regionali e della politica nei confronti degli emigrati è necessario operare unitariamente su più fronti. Infine si è impegnato a promuovere una audizione delle Associazioni da parte della Commissione Attività produttive dell’Assemblea regionale siciliana, ed a sollecitare un incontro con il Presidente della Regione. (Salvatore Bonura)