(SA) -MONACO DI BAVIERA: DANIELA DI BENEDETTO (foto accanto) SCRIVE ALL’ASSESSORE ALLA FAMIGLIA
Come altre volte ho avuto modo di dire, in questi tempi dove le persone in tutti gli stati ormai, sono costretti a stare a casa, quale utile arma per combattere il CPVID 19,
i nostri amici e compagni dell’USEF trovano sempre il modo di rendersi utili per la comunità, con qualche iniziativa di rilievo. Questa volta è il caso della Consultrice Siciliana dell’USEF in Germania Daniela Di Benedetto, che si è attivata per rendere comprensibile a tutti nella circoscrizione di Monaco ed oltre, un cortometraggio di Paolo Rossi “la vita all’improvviso”. Un monologo in dialetto siciliano, sponsorizzato dall’Assessorato regionale della Famiglia delle Politiche Sociali e del Lavoro, che cerca di convincere i cittadini a rispettare le regole imposte dal coronavirus e di restare a casa. Ed è proprio all’Assessore che la dirigente dell’USEF scrive per comunicare che l’associazione “Le Zagare” aderente all’USEF, ha provveduto a sottotitolare in tedesco il monologo, mettendolo in giro in mezzo alla comunità italiana e non solo, residente a Monaco di Baviera e dintorni ed anche oltre. Un lavoro di pregio, che in questo momento di grande tristezza per il progredire nel mondo della pandemia legata al coronavirus, serve a lanciare un messaggio forte alla popolazione ricordando che l’arma più forte e più adatta contro questo nemico invisibile quanto pericolosissima, rimane l’isolamento in casa, il distanziamento sociale. Un arma pesante ad essere applicata, ma necessaria se vogliamo raggiungere un buon risultato finale che deve essere il coronamento della vittoria del bene sul male, della società contro questo fantasma che percorrendo tutte le strade del mondo semina morte e dolore. Ecco perché l’USEF attraverso le proprie strutture periferiche oltre che quella centrale, cerca di tenere in qualche modo compagnia agli associati chiusi nelle proprie case, allo scopo di non farli sentire soli, ma farla sentire invece parte di una grande famiglia che assieme al consorzio umano conduce la battaglia per potere tornare a passeggiare per le strade, a correre dentro i parchi alberati. In una parola, a tornare ad abbracciarsi e riprendere le consuete abitudini cui eravamo solitamente impegnati. Il messaggio finale che riassume anche il senso dell’appello del cortometraggio, lo ripetiamo qui, come se lo gridassimo ad alta voce. “IO RESTO A CASA”. Salvatore Augello 10 aprile 2020