(SA) - PRIMO INCONTRO IN VIDEOCONFERENZA CON I GIOVANI
La sforzo che l’USEF ha iniziato a fare per percorrere la strada del rinnovamento, non si ferma. Dopo la ripresa delle attività in Svizzera, ora è la volta dell’Argentina.
Sabato scorso in videoconferenza, il segretario generale dell’USEF, coadiuvato dal Salvatore Finocchiaro coordinatore USEF per l’Argentina e dalla professoressa di italiano Andreina Passero, ha tenuto una videoconferenza con una ventina di giovani per lo più universitari o già laureati, parlando di associazionismo. Per prima cosa, è stata presentata l’USEF i suoi 50 anni di attività, l’importanza dell’associazionismo in emigrazione, il supporto assicurato agli emigrati. E’ stata ripercorsa l’emigrazione dalla fine del secolo XVIII al secolo XIX fino ad arrivare ai giorni nostri ed alla ripresa dell’emigrazione. Una disamina importante, che è servita a mettere in luce il perché della nascita di quella rete di associazioni che non a caso assumevano l’appellativo di “soccorso mutuo”. Soccorso mutuo, nel senso che all’origine nascevano dandosi la missione di aiutare i connazionali e spesso i corregionali quando non si trattava proprio dei compaesani, che emigravano raggiungendo qualche amico o qualche partente che era emigrato prima. Soccorso mutuo perché aiutavano chi era in difficoltà, che appena arrivato aveva bisogno di supporto. Associazioni che spesso avevano anche all’interno una sorta di “sportello bancario” che elargiva piccoli prestiti attingendo ad un fondo sociale necessariamente di rotazione. Anche se conservarono il nome primitivo, la loro funzione cambiò via via che cambiavano anche le condizioni. Ecco che le associazioni divennero centro dove passare il tempo, dove riunirsi per le feste, dove parlare di cultura e spesso dove produrre proprio cultura. Insomma l’associazionismo, divenne mezzo di divulgazione di usi di costumi di abitudini, che non solo restavano all’interno delle comunità, ma venivano anche inculcate alla società di accoglienza con la quale avveniva una sorta di osmosi, di sinergia tra culture diverse che si arricchivano a vicenda contaminandosi. Grande è stato l’interesse mostrato dai giovani che partecipavano alla videoconferenza da Rosario e da Paranà. Giovani che hanno non solo posto le loro domande, ma anche esternato le loro esigenze che vanno dalla necessità di avviare scambi tra gruppi di studenti al riacquisto della cittadinanza anche quale mezzo per entrare in Europa. Molto interesse hanno mostrato, quando hanno chiesto notizie sulla politica italiana, sul comportamento nei confronti del diverso, delle diversità di genere, delle coppie gay. Interesse hanno manifestato anche di conoscere la terra dei loro genitori e dei loro nonni, di conoscere la Sicilia. In risposta a questo ultimo quesito, il segretario generale ha parlato dell’accordo tra ERSU, CGIE ed università, che poteva rispondere a questa esigenza, ma ha anche parlato della possibilità di attivare degli scambi alla pari in modo da avviare delle esperienze collaudate, che hanno già dato dimostrazione di positività. Importante è, ha ribadito il segretario USEF, entrare a fare parte attiva delle associazioni per raccogliere il testimone degli anziani evitando così che tutto muoia con loro mandando a monte un importante patrimonio di esperienze e di materiale, che invece deve essere a pieno titolo considerato parte della storia dell’Italia e la storia vissuta delle nostre comunità, che in due secoli di emigrazione, hanno contribuito a cambiare il volto del mondo. Ultimo problema affrontato è quello di aprirsi alla società di accoglienza, di partecipare attivamente alla vita sociale e politica, evitando di delegare sempre e diventando protagonisti del proprio futuro sia all’estero che in Italia. Gli intervenuti si sono dati appuntamento per una nuova conferenza al fine di affrontare la tematiche che in questa non sono state affrontate. (Salvatore Augello 11 settembre 2020)