SPECIALE 50° USEF

IVAN GIUMENTO REGISTA COMPGNIA MEDEA ED AUTORE - Sono trascorsi diversi anni da quando ho avuto l’onore di conoscere quella straordinaria realtà associativa che è L’USEF.

Ne parlo con molto piacere ed è forte il ricordo di quando, per la prima volta, ho incontrato il segretario internazionale Salvatore Augello. Un uomo d’altri tempi, rigoroso e gentile al contempo, ma ricco di contenuti e carico di storia. Quella stessa storia che circola nel sangue di ogni siciliano e che rappresenta la radice dalla quale è sbocciata la mia generazione. Storia di miniere e storia di emigrazione. I “viaggi della speranza” in cerca di lavoro fuori da questa terra così fertile di vita quanto povera di opportunità per i giovani di un tempo e, purtroppo, anche di oggi. Ed è stata una fortuna, per me, conoscere il mondo dell’USEF. Li ho conosciuti in Belgio, in Svizzera e in Germania. Mi occupo di Teatro, e con la Compagnia Medea di cui sono il regista, ho avuto la possibilità di esibirmi con le mie commedie, in rigoroso dialetto siciliano, nei teatri delle loro città, delle loro Nazioni, delle loro vite. Ho avuto modo di conoscere questi uomini e queste donne a cui la vita non ha regalato nulla e che hanno dovuto conquistarsi ogni cosa. Partiti giovanissimi dalla Sicilia hanno dovuto costruirsi il futuro con le loro forze e tanti sacrifici. E ci sono riusciti! Si sono integrati in queste nuove terre ed hanno messo a disposizione di altri emigranti tutto il loro tempo e la loro disponibilità e accoglienza. Nei loro occhi c’è la gioia di vivere dietro un velo sottilissimo di malinconia per quella terra dalle cui viscere sono nati. Ognuno di essi è un libro da cui non mi stancherei mai di leggere, pagina per pagina…parola per parola. Auguro all’USEF e a tutti i suoi componenti una lunga vita. Auguro a me stesso di avere ancora l’opportunità di incontrarli e abbracciarli come da vecchi amici. Ho imparato molto da ognuno di loro e nel mio cuore ci sono ancora tante pagine bianche da scrivere con i loro racconti, con i loro abbracci e coi loro occhi. Con ogni singola loro emozione. A nome mio e della Compagnia Medea: VIVA L’USEF!! Ivan Giumento