(Salvatore Augello) Era da tempo, che ci eravamo posti l’obiettivo di fare un’approfondita analisi sulla situazione Argentina e su come l’USEF dovesse confrontarsi con quella realtà in continuo movimento. E’ in continuo movimento il MAIE, alla ricerca di creare una organizzazione presente sul territorio e cercando di aggregare associazioni che già operano, è in continuo movimento la FESISUR di Pintaboba, che cerca anche lui di aggregare associazioni o di farne nascere di nuove, per potere competere con il grande fratello americano,
 che ha dato vita ad una superfederazione, che con la FIDSISUR ha fatto un accordo di collaborazione. Sono in movimento partiti e nuovi soggetti politici, che a loro volta vogliono creare reti organizzative, per potere meglio controllare il territorio e nel tentativo di aggregare il più possibile, sempre in vista di future mete ed obiettivi elettoralistici. Davvero un bel ritorno alla ribalta dell’emigrazione, che riscuote l’attenzione di vecchi e nuovi soggetti, che viene riscoperta da partiti che da tempo avevano abbandonato questo settore, che oggi cercano di scavalcare le associazioni, o di piegarle ad un loro progetto politico. Non v’è dubbio, che in una situazione come quella argentina, che ha visto per ben due volte la vittoria di movimenti autonomi: quello di Pallaro e Merlo prima e quello di Merlo e la Giai oggi, a fianco di tentativi della destra di capitalizzare movimenti associativi, che stanno assieme solo per difendere interessi di singoli, che prestano il fianco a strumentalizzazioni di ogni sorta, una profonda analisi, all’associazionismo storico glie la impone la situazione stessa. L’USEF, non vuole certo sfuggire a questa esigenza e nei giorni scorsi, l’ha affrontata di petto, in una riunione di tutti i presidenti dei circoli che operano in Argentina ed in America Latina, nonché dei componenti del Consiglio Generale che si trovano in quella parte del mondo. La riunione si è tenuta presso l’hotel Sheraton Libertador di Buenos Aires, dove i vari dirigenti si sono dati appuntamento. In apertura di riunione, si è vista innanzi tutto la consistenza della struttura organizzativa, che ci permette di essere abbastanza presenti sul territorio. In Argentina, l’USEF può contare su organizzazioni che spaziano da Buenos Aires a Marco Juarez (Cordova), da Mar del Plata a Rosario, Da Bahia Blanca a Mendosa, a San Martin, a Salta. Ultima nata, ad opera di un gruppo di giovani, il Centro Estudio Italo Argentino (CEIA – USEF). In Cile possiamo contare sulla SIRECI – USEF di Santiago, che ha rappresentanze in varie parti del paese, in Brasile siamo presenti a San Paolo ed a Rio de Janeiro, in Uruguay registriamo l’adesione della famiglia siciliana. Questo tipo di presenza capillare, ci ha permesso di intrecciare una serie di rapporti anche politici con amministrazioni locali e governi provinciali oltre che con quello federale. Una struttura, quindi che può disporre di un notevole capitale umano, di intelligenze, di leader che possono a pieno titolo garantire all’associazione di fare quel salto di qualità di cui ha di bisogno. Questa situazione è stata alla base della riunione del 30 novembre scorso, nel corso della quale si è avviata la riflessione che continuerà ancora, fino ad una nuova risolutiva riunione, che si potrebbe tenere i primi di febbraio del prossimo anno, andando a rafforzare gli organismi di coordinamento e di direzione complessiva. Da ora e fino ad allora, le singole associazioni sono chiamate a fare assemblee di circolo per rilanciare le proprie attività , in vista della ripresa del lavoro, dopo le ferie estive locali, che coincidono con i mesi di dicembre e gennaio. Fino ad allora, il collegamento tra i vari circoli e la direzione generale di Palermo, sarà assicurata dalla Presidente del circolo di Mendosa, Antonina Cascio; che farà da portavoce della direzione e da addetto stampa per render fluida la comunicazione tra le varie strutture. Un bel risultato, che in ogni caso, no n mette certo la parola fine né all’analisi che deve restare in continuo aggiornamento, né al potenziamento della nostra struttura, che comincia già a pensare alla politica di alleanza da portare avanti in vista del rinnovo dei COMITES. Un migliore e più oculato utilizzo del materiale umano disponibile, è il secondo e più importante obiettivo che ci poniamo, cercando di legittimare ed accreditare un gruppo dirigente, che deve uscire dagli ambiti strettamente territoriali connessi al proprio circolo e deve assurgere a gruppo dirigente complessivo in grado di garantire presenza e rappresentatività politica ed organizzativa alla nostra associazione su tutto il territorio nazionale e latino americano in genere.