“Qualsiasi iniziativa che viene dai comuni è ben venuta”. Così ha esordito il Segretatrio generale dell’Unione Siciliana Emigrati e Famiglie (USEF), Salvatore Augello, concludendo la quarta festa dell’emigrato racalmutese, organizzata dal Comune di Racalmuto, ad opera dell’Assessore all’emigrazione Franca Todaro.

Una iniziativa, che ha coinvolto la comunità racalmutese residente e quella parte di essa che in estate rientra per assistere ai festeggiamenti della Madonna Del Monte, grande festa che il Paese tributa alla propria Patrona. Una festa che ha da tempo travalicato i confi ni cittadini, per approdare ad Hamilton dove esiste una grossissima comunità racalmutese grande più del doppio di quella residente in Sicilia. L’iniziativa che si è tenuta presso il meraviglioso castello chiara montano, è stata introdotta dall’Assessore Franca Todaro, che ha possato la parola al Senatore Lauricella che oltre ad essere cittadino di Racalmuto, è presidente dell’USEF. L’oratore, nel sottolineare l’importanza dell’iniziativa, ha voluto ricordare il grande ruolo che hanno avuto ed hanno i comuni, nel ricercare e creare sinergie tra Enti Locali, per meglio favorire e spingere sia il processo di integrazione, già abbastanza avanzato sia in Europa che nei paesi extraeuropei, per quanto riguarda la nostra emigrazione, sia una politica di scambi che serva a tenere vivo da un canto l’interesse dei comuni e dall’altro quello dei cittadini. Su questa tema, è stata ricordato il gemellaggio tra Hamilton e Racalmuto, ma anche altri esempi di comuni che si sono gemellati o che stanno per farlo, come è il caso di Aragona e La Louviere, che a settembre prossimo ufficializzern no l’importante atto. Dopo Lauricella, ha preso la parola il Sindaco Salvatore Petrotto, che ha sottolineato che malgrado le ristrettezze di bilancio, l’Amministrazione Comunale ed il comitato della festa, non hanno voluto privare la cittadinanza di questa manifestazione ch ormai è entrata tra le tradizioni cittadine. Segue l’intervento del Dr. Parisi, racalmutese residente a Gela, che da sempre ha cercato di tenere vivo il ricordo di tanti concittadini che in tutti questi anni sono stati costretti ad emigrare. La sua filosofia, giustamente, è sempre stata ancorata non solo al sentimento, cosa di per se già pregevole, ma anche al fatto che per lui l’emigrato, come cerrta convinzione corrente, è ambasciatore, lui sostiene della Madonna nel mondo, altri sostengono ambasciatori di cultura. A concludere i lavori, come detto, il Segretario Generale dell’USEF Salvatore Augello, che oltre a complimentarsi con l’Amministrazione Comunale, ha voluto ripigliare alcuni concetti, tra cui quello dell’ambasciatore. “Ambascsiatore di che” si è chiesto l’oratore, se i governi sia di Roma che di Palermo non fanno altro che tagliare prima di tutto qui fondi che dovrebbero servire a potenziare e diffondere quella cultura di cui vogliamo gli emigrati siano ambasciatori. Con la scusa di fare economia o di tagliare gli sprechi, ancora i governanti non si rendono conto che i soldi spesi per gli emigrati non solo non sono da considerare spreco, ma vanno annoverati tra gli investimenti più produttivi. Ma quello che più ha importanza è che dei siciliani all’estero se ne deve parlare, per questo ogni iniziativa è ben venuta, perché serve a conservare la menora, a trascrivere quelle paine di storia che mancano alla Sicilia, che non riesce ancora a dare vita ad una politica organica e sufficiente a soddisfare tutta una serie di esigenze che vengono da un quantità rilevante di cittadini siciliani residenti all’estero, che oggi si possono così riassumere: circa 800.000 ancora in possesso di cittadinanza ed oltre sei milioni oriunti. Sono troppi circa 1,5 milioni di euro che la regione prevede di dovere dedicare ai siciliani all’estero per il 2010? Stiamo parlando di una popolazione uguale ad una città come Palermo che costa ai contribuenti siciliani parecchie centinaia di milioni di euro, ma stiamo parlando anche di un’altra Dicilia fuori dall’Isola, le cui esigenze e le cui aspettative dovrebbero essere soddisfatte con una somma così irrisoria, che dovrebbe fare discutere e riflettere. A conclusione, l’oratore ha ripreso anche la vecchia idea di allestire un museo dell’emigrazione, utilizzando i prestigiosi locali del palazzo chiara montano, che il comune da tempo ha dichiarato di volere mettere a disposizione. La manifestazione, che ha visto anche la presenza di un emigrato illustre: il Console Petruzzella, Racalmutese oggi in Siria, si è conclusa tra canti e suoni popolari ad opera di Salvatore Mattaliano ed il suo gruppo e con la degustazione dell’immancabile granita prpodotta in loco e del famoso tarallo di Racalmuto.

NELLA FOTO DA SINISTRA: il Dr. Parisi, l'Assessore Franca Todaro, Angelo Lauricella, Salvatore Augello, l'assessore Morgante