Azzia, intervenendo a Comano Terme, nel Convegno Eza-Unaie , sul tema “Famiglia e lavoro – Sfide di una società in movimentoâ€, ha ricordato il contributo dato, negli anni ’50-’60, alla costruzione dell’UE dai migranti e dai ricongiungimenti familiari italiani, molti provenienti dal Sud. Furono gli uomini che fecero la ricostruzione dei Paesi europei distrutti dalla guerra, determinando la fortuna
ed il decollo del vecchio continente, gli uomini che colmarono i vuoti demografici, i vuoti del lavoro, i vuoti più umili e più dequalificanti. Furono chiamati i “costruttori dell’Europaâ€, anche se dal loro lavoro ricavarono solo il profitto della sopravvivenza. Questi uomini si ristrutturarono con i ricongiungimenti familiari, con i matrimoni dei migranti tra loro e con i locali, si stabilizzarono trovando spazio nella società locale. Si integrarono. Da uomini soli diventarono comunità familiare. Famiglie di diverse nazionalità , di diverse religioni, di diverse culture, superarono antichi pregiudizi e vecchie divisioni. Piantarono le loro culture e tradizioni nella società locale. Furono gli uomini e le famiglie che diedero vita alla prima, vera integrazione di Europa. Sono stati i primi cittadini europei, i portatori di un modello di unità tra popoli. Gli antesignani. I primi cittadini dell’Europa dei popoli. La famiglia, con i suoi valori di fondo, è centrale di convivenza, fattore di benessere e di equilibrio nella società civile. Parlare della famiglia è come leggere pagine di vita della nostra quotidianità . La sua centralità è di tutta evidenza. Esemplare l’attaccamento dei migranti alla famiglia per dare un avvenire ai figli, realizzare il sogno della casa ed una diversa qualità della vita. Incontriamo storie senza storia, di famiglie di cui non ne parla nessuno: coppie virtuose che crescono i figli – lavoro italiano nel mondo. Storie senza storia ma visibili perché tangibili ed appariscenti che esaltano nomi di famiglie illustri, grandi opere legate all’intelligenza italiana. Storie di successi ma anche di insuccessi di famiglie partite alla ricerca di una vita migliore. Drammi famigliari per coppie che si separano, difficoltà di ricongiungimenti familiari, mancanza di alloggi. Storie dolorose della mobilità di milioni di uomini, donne e famiglie per fame, per bisogno di lavoro, per persecuzione. Famiglie che incontrano spesso rigetto al posto di accoglienza, anche da Paesi industrializzati che solo sulla carta dicono di battersi per la dignità dell’uomo e del suo diritto alla vita. Ma vi è anche una grande famiglia che vogliamo ricordare, quella degli italiani nel mondo che fanno onore al Paese. La famiglia è sempre un bene ed una ricchezza per la società ma è anche vero che spesso manca una cultura per la famiglia. Sul sostegno alla famiglia, storico l’impegno delle missioni cattoliche in favore dei migranti nel momento dell’impatto nella terra di accoglienza, nell’assistenza all’educazione dei figli, nella cultura della lingua. Egualmente essenziale, per la famiglia, il ruolo dell’associazionismo che resta il punto di riferimento, il tessuto connettivo della comunità e ponte di collegamento con la terra di origine. Sulle politiche familiari l’Italia è fanalino di coda in Europa. Dedica alle famiglie l’1,4% del PIL rispetto al 2,2 della media europea. In Danimarca è il 3,7%. La Francia, attraverso una politica accorta di sostegno alla famiglia, ha invertito il declino demografico, raggiungendo risultati soddisfacenti per la qualità della vita. In Italia, il Governo non riesce a capire che il mancato investimento sulla famiglia blocca anche la ripresa e la crescita economica e che il sostegno alla famiglia che cresce i figli ed assiste agli anziani fa risparmiare lo Stato. Un errore che scoraggia la crescita della famiglia tradizionale. Pertanto, ha concluso Azzia, il messaggio che deve partire da questo Convegno , deve essere un impegno di tutti, anche da parte dei soggetti organizzatori del Convegno per il sostegno alla famiglia come fatto etico, sociale ma anche fattore di sviluppo e di civiltà in Europa e in Italia.