Il Dossier Statistico Immigrazione 2010, curato dalla Caritas e dalla Fondazione Migrantes, è stato presentato anche in Sicilia a Palermo e Catania, con largo eco nella stampa isolana che ha riportato le riflessioni ed i commenti delle diverse sensibilità sociali, religiose e politiche.

La raccolta di dati e di commenti che accompagna il Dossier, rappresenta infatti un documento di eccezionale importanza ed attualità sul piano statistico ma anche sociale e politico ed un indicatore prezioso per gli operatori sociali e studiosi del fenomeno migratorio. Il Consiglio Direttivo di Sicilia Mondo ha dedicato al Dossier un intero pomeriggio soffermandosi all’esame dei dati riguardanti la presenza straniera in Sicilia. Su questo tema, Sicilia Mondo, rivolgendosi al nuovo Assessore dell’Emigrazione alla Regione Siciliana, ha sollecitato l’iter legislativo della proposta di legge per la integrazione delle etnie non comunitarie che vivono in Sicilia scaturite dal Convegno regionale tenutosi alle Ciminiere di Catania il 24-25-26 aprile 2009 sul tema “Conosciamoci per dialogare e costruire insieme un futuro di speranza”. Il Presidente Lombardo, al quale era stata illustrata l’iniziativa, aveva espresso la sua piena condivisione alla proposta di legge che ha subito trasmesso la documentazione all’Assessorato alla Famiglia, anche perché la proposta contiene alcuni principi già formalizzati nella recente legge regionale sulla Sanità all’art. 28 del 14 aprile 2009, n° 5. Assistenza sanitaria a cittadini extracomunitari. 1. Nelle more dell'emanazione di una nuova disciplina regionale relativa all'assistenza sanitaria ai cittadini extracomunitari, da adottarsi nei limiti della competenza statutaria in materia di igiene e sanità pubblica, la Regione, in applicazione dei principi costituzionali di eguaglianza e di diritto alla salute, nonché di gratuità delle cure agli indigenti, garantisce a tutti coloro che si trovino sul territorio regionale, senza alcuna distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali, le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque essenziali individuate dall'articolo 35, comma 3, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, senza che ci implichi alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio per disposizione inderogabile di legge ed a parità di condizioni con i cittadini italiani. Sicilia Mondo è tornata più di una volta sulla situazione della immigrazione in Sicilia, confortata dal fatto che la Sicilia è stata ed è terra di approdo, di accoglienza e di solidarietà nel solco di una millenaria storia di civiltà e di tradizioni. Una cultura mai dismessa e sotto gli occhi di tutti. Azzia, su questo tema, ha ricordato che in Sicilia gli stranieri sono circa 164.000. E cresce anche il numero degli stranieri occupati, 9.756 nel 2009, 4.634 in più rispetto all’anno precedente. La loro incidenza sul totale degli occupati si attesta all’8,2%. Anche in Sicilia la loro presenza si conferma come una risorsa. Sicilia Mondo si è sempre battuta per una nuova legge nazionale che cancelli le brutture di quella presente. Emblematico questo dato nazionale: gli stranieri in Italia sono circa 5 milioni, nel 1990 erano 500.000. Contribuiscono con l’11,1% alla quota del Pil nazionale. Con grande squilibrio tra i contributi che pagano ed i servizi che ricevono. Sono tutti giovani e rappresentano la forza lavoro attiva del Paese nella misura del 10%. La loro presenza è preziosa perché svolgono i lavori pesanti che gli italiani rigettano. Insostituibili per i lavori stagionali in agricoltura, nei servizi domestici ed assistenza agli anziani. Se venisse a mancare la forza lavoro degli immigrati, molti settori industriali del Nord Italia entrerebbero in crisi. In realtà gli immigrati sono i nuovi italiani. I figli nati da cittadini stranieri frequentano le scuole e parlano italiano. E’ un fatto di civiltà dare loro la cittadinanza così come avviene nei Paesi più avanzati del mondo. Esiste poi il problema del riconoscimento di pari diritti, a partire dal voto amministrativo per essere in linea con l’Europa. L’attuale Governo becero a guida leghista, ha recepito la direttiva europea in tale direzione ma ha ingessato l’iter legislativo. Non si può, infatti, parlare di integrazione o di inclusione, cioè di una convivenza pacifica, armoniosa e partecipata della società italiana escludendo gli immigrati dalle decisioni che riguardano la loro vita. Così come è un fatto di onestà politica, sfatare il connubio fra criminalità ed immigrazione artificialmente costruito per cogliere il consenso dalla paura della gente . L’integrazione è un processo irreversibile che spazzerà via la politica razzista di questo Governo come una pagina buia di questo Paese. La storia ci insegna che la immigrazione è stata sempre ricchezza per i Paesi di accoglienza.