(SA) - Sembra ieri, quando nel 1981 un gruppo di siciliani alla fine di una iniziativa realizzata all’interno dell’Associazione Leonardo Da Vinci a Seraing in Belgio, decideva di dare vita ad un circolo dell’Unione Siciliana Emigrati e Famiglie. Con queste parole, il Segretario Generale dell’USEF Salvatore Augello, iniziava le conclusioni della prima iniziativa, dopo quella del 23 settembre sulla mafia che aveva riscosso grande successo,
delle manifestazioni preparate per ricordare i 30 anni di attività in Belgio. Sulla parte della sala, a ricordare appuntamenti ed avvenimenti, manifesti antichi, comunicati, volantini, tutti ricordi di antiche attività di grande rilievo sia culturale che sociale e politico, quali ad esempio due manifestazione contro la mafia, una iniziativa contro i missili di Comiso e per la pace, una lunga serie di attività culturali, dal 1985 ad oggi, imponenti testimonianze su colonie e campeggi. Su quest’ultimo argomento, l’oratore si è soffermato ricordando che nel 1986 dal Belgio partiva il primo gruppo di colonia composto da 25 ragazzini e da tre accompagnatori, in treno alla volta di Palermo, località prescelta per quella prima ed interessante esperienza. Una esperenza che avrebbe dato il via all’applicazione della legge 55/80 in quella parte, cosa che poi fecero anche altre associazioni, dopo essersi accertati che poteva riuscire ed essere utile. Altro ricorda nel discorso, il congresso generale dell’USEF tenuto a Liegi nel 1986, un congreso che diede i natali a quella che ora è l’associazione di oggi e che scaturisce dalle modifiche statutarie apportante nel corso del quel memorabile congresso. Andando avanti. Il Segretario Generale ha ricordato le battaglie fatte per le modifiche all’attuale legge, ma anche il calo di interesse della Regione, che da tempo disattendeva e continua a disattendere la legge, non insediando la consulta regionale dell’emigrazione e dell’immigrazione, riducendo tutta la legge solo alle attività culturali previste dall’art. 24 bis, che è l’unica parte che permette di potere fare clientelismo, avendo con il metodo dei bandi aggirato la legge e quando il legislatore aveva voluto dire con quell’articolato, che pur datato non solo resta ancora valido, ma potrebbe continuare a rispondere ad esigenze molto sottolineate dalle comunità siciliane all’estero. Infatti, si chiede l’oratore, perché solo le attività culturali previste dall’art. 24 bis? Che cosa ne è invece dell’art. 24 (turismo sociale per gli anziani), dell’art. 26 convegni e conferenze e quindi anche la conferenza regionale dell’emigrazione ferma al 1992? Dell’art. 12 (colonie per bambini), 12 bis (campeggio per adolescenti)? Tutte cose di cui non si parla da anni, come se non fossero mai esistite. Eppure hanno avuti un grande rilievo, non solo tra le attività delle associazioni che veramente si occupano di emigrazione in maniera stabile ed articolata, ma, principalmente nell’avere dato risposte alle comunità , che di questi servi hanno chiesto in passato, magari potenziati, e continuano a chiedere ora, non comprendendo più quale politica la Sicilia voglia fare per loro. Per loro che non sono una sparuta minoranza, visto che ci troviamo di fronte a circa 800.000 siciliani che hanno conservato la cittadinanza italiana, una città quanto Palermo, ed oltre sei milioni tra cittadini ed oriundi, pari alla popolazione residente. Per questa massa di cittadini di serie B, la regione oggi spende appena 1.300.000,00 euro circa, pari se si vuole ad euro 1,625 a persona se si considerano colo quelli di cittadinanza italiana, o addirittura ad euro 0,216 se si considerano anche gli oriundi. Una cifra del tutto inadeguata ed offensiva, che non scaturisce da una politica di piano, che tiene conto dei diritti dei cittadini, perché di cittadini si tratta, ma dalla inveterata concezione che l’emigrazione è un peso, un ramo secco, qualcosa con la quale bisogna chiudere, magari approfittando della crisi economica che oggi c’è. Una politica in perfetta linea con quella del cavaliere, che però un suo obiettivo ce l’ha ed è quello di punire gli italiani all’estero, colpevoli di scarsa fede in quella che viene impropriamente chiamata casa delle libertà . Parte centrale delle conclusioni, che seguivano agli interventi del presidente dell’USEF locale Giuseppe Chiodo, del sindaco di Santa Elisabetta, Dr. Emilio Mililitello, del sindaco di Casteltermi Dr. Alfonso Sapia, del sindaco di Saint Nicolas, Jak Heleven e del presidente dell’USEF Angelo Lauricella, è stato il rapporto che in tutti questi anni si è saputo creare con gli Enti Locali, non solo con quelli presenti, ma con tanti altri. Rapporto preferenziale, si è nel tempo sviluppato con il comune di Saint Nicolas (Liegi), con il quale sono state fatte parecchie attività insieme, compresa la settimana della cultura “Culturmonde†che ogni anno si celebra a ottobre. Alle Amministrazioni comunali presenti è andato il ringraziamento dell’oratore, che ha anche ringraziato tutto il direttivo dell’USEF locali e tutti i presenti in sala, particolarmente a quella di Saint Nicolas, che ha voluto dichiarare la serie di manifestazioni di interesse comunale, in ricordo della lunga collaborazione. La serata, dopo la premiazione dei soci fondatori viventi, allietata dal gruppo musicale i “Tequila Show†è andata avanti fino a tarda notte, mentre il gruppo musicale “Eco di Siciliaâ€, si esibiva presso il centro culturale di Seraing, dove l’Associazione Castronovo – USEF, era presente con un proprio spazio alla ultra decennale manifestazione di “Tarantella Qui†Continuazione di festeggiamenti a Saint Nicolas il sabato 15 ottobre, con la esibizione del gruppo “Eco di Siciliaâ€. Il 15 mattina, invece, una delegazione istituzionale con i sindaci si spostava a La Louviere, dove in mattinata si realizzava un incontro tra le amministrazioni di Santa Elisabetta e Castelrmini, da un lato e di La Louviere, Chapelles.les Helermond, Chatelinot, Marlonwez dall’altro. Incontro che il 14mattina si era già svolto a Saint Nicolas, nella sede del comune. Ultimo spettacolo degli “Eco di Sicilia†a Marlonwez nella zona di La Louviere, che ha posto fine alla lunga e positiva missione dell’USEF in terra di Belgio.