DA GRAMMICHELE, CATANIA, SICILIA A SAN MARTÍN, MENDOZA, ARGENTINA

Miguel Ledda e Josefa Renna sono i miei bisnonni italiani. All'inizio del XX secolo emigrano da Grammichele, Catania, Sicilia, in Argentina.

Si stabilirono nella città di San Martín, nella provincia di Mendoza. La guerra e la fame li hanno costretti a partire e lì sono arrivati in Argentina, come si dice comunemente "con una mano dietro e l'altra avanti". Ma con l'onore del lavoro e dello sforzo, hanno avuto 12 figli, dei quali hanno pianto la morte dei loro gemelli primogeniti. Josefa è stata una madre esemplare, che ha cresciuto 10 figli, e ha cucinato per grandi tavole dove si riuniva l'intera famiglia come era consuetudine a quei tempi. Secondo quanto mi dicono, i pasti non erano come adesso, avevano un sapore diverso, era tutto fatto in casa. Erano dediti al lavoro della vigna, avevano una piccola fattoria con tanti animali, lo ricordano i loro nipoti, mio padre ei loro cugini. Mi hanno detto che il loro nonno, Miguel, aveva una forza unica, che la sua vita era un lavoro. Tant'è che fino ai suoi ultimi giorni ha lavorato, arando la terra, allevando animali e aiutando anche i suoi figli. Al momento era difficile comunicare con lui, stando a quanto mi è stato detto. È che il suo dialetto siciliano era mescolato con lo spagnolo. Ho potuto conoscerli solo attraverso il racconto e la ricostruzione della mia storia, ma senza dubbio hanno lasciato nella mia famiglia un'eredità indelebile, di lavoro, impegno e onestà per cui li ricordiamo con grande affetto. La prima immagine è Josefa Rena, la seconda è Miguel Leda, la terza sono loro due con tutti i nipoti già in Argentina, e la quarta sono loro con i loro 10 figli e nipoti. Gisel López

DESDE GRAMMICHELE, CATANIA, SICILIA A SAN MARTÍN, MENDOZA, ARGENTINA

Miguel Ledda y Josefa Renna son mis bisabuelos italianos. A comienzos del siglo XX emigraron desde Grammichele, Catania, Sicilia, hacia Argentina. Se radicaron en la localidad de San Martín, en la provincia de Mendoza. La guerra y el hambre los obligó a partir y allí llegaron a la Argentina, como es común decir “con una mano atrás y otra adelante”. Pero con la honra del trabajo y el esfuerzo tuvieron 12 hijos de los cuales lamentaron el fallecimiento de sus primogénitos mellizos. Josefa ha sido una madre ejemplar, que crió a 10 hijos, y cocinaba para mesas enormes que era la familia entera reunida como se acostumbraba en esos tiempos. Según me cuentan, las comidas no eran como las de ahora, tenían otro sabor, todo era casero casero. Se dedicaban al trabajo de la viña, tenían una pequeña quinta con muchos animales, sus nietos, mi padre y sus primos lo recuerdan. Me han contado que su abuelo, Miguel tenía una fortaleza única, que su vida era el trabajo. Tanto así que hasta sus últimos días estuvo trabajando, arando la tierra, criando animalitos y ayudando también a sus hijos. De momento, era difícil comunicarse con él, según me han contado. Es que su dialecto siciliano se mezclaba con el español. Yo sólo he podido conocerlos por medio del relato, y de la reconstrucción de mi historia, pero sin duda han dejado un legado imborrable en mi familia, de trabajo, esfuerzo y honestidad por lo que los recordamos con mucho cariño. La primera imagen es Josefa Rena, la segunda es Miguel Leda, la tercera son ellos dos con todos sus nietos ya en argentina, y la cuarta son ellos con sus 10 hijos y nietos. Gisel López

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