progetto già discusso in occasione del XXIII Congresso mondiale che si è svolto a Torino qualche mese faâ€. Ad annunciarlo è il presidente della Consulta regionale dell’Ordine degli Architetti, Rino La Mendola, presente durante la conferenza di presentazione della seconda edizione del Premio Internazionale “Abitare il Mediterraneoâ€. A fare da cerniera tra l’Italia e i Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum sarà sicuramente la città dello Stretto: “Stiamo lavorando con il Comune per trovare la sede più adeguata – ha spiegato il presidente dell’Ordine degli Architetti di Messina, Gaetano Montalto – che potrebbe essere la splendida location di Forte Ogliastri. Questo luogo rappresenterà un forum permanente per un confronto internazionale sui temi dell’architettura, nell’Isola che rappresenta la culla della cultura, dove le differenze etniche, religiose, culturali e politiche possono trovare un punto d’incontroâ€. Il Premio patrocinato dalla Consulta Regionale degli Architetti della Sicilia in collaborazione con l’Unione Mediterranea degli Architetti (Umar) e il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (Cnappc), segue proprio questa direzione: “Il tema di confronto di quest’anno è la Piazza – ha continuato Pietro Paolo Mincio, delegato Umar e presidente dell’Ordine di Ragusa - gli architetti siciliani sono chiamati ad interpretare, con progetti di piazze di nuova realizzazione o ristrutturazioni di piazze storiche, la cultura architettonica del luogo, mostrando capacità di inserimento nel contesto urbano, coerenza con il tessuto preesistente, dialogo fra il linguaggio storico del luogo e quello contemporaneo, capacità di ri-attivazione dei processi sociali e culturali alla base del sistema-piazzaâ€. La scadenza per partecipare all’iniziativa, che riunisce ben 18 Paesi del Mediterraneo, è fissata per il 20 novembre (il bando si può consultare su www.abitareilmediterraneo.org): il materiale raccolto sarà lo spunto per un seminario sulle caratteristiche degli insediamenti primari che si terrà in Marocco nel gennaio 2009 e diventerà oggetto d’esposizione nell’ambito dell’Assemblea straordinaria dell’Umar di Pescara, nel giugno del 2009. Insomma, un’occasione per parlare di architettura quale linguaggio universale tra i popoli, “perché quest’ultima è qualcosa di più di qualche mattone posto uno sull’altro – ha concluso il presidente dell’Ordine di Catania, Antonio Licciardello – è la storia dell’uomo e della sua evoluzione fatta di pietra, a prescindere dal colore della pelle. Ecco perché esiste un’associazione internazionale degli Architetti del Mediterraneo e perché gli architetti siciliani stanno perseguendo l’obiettivo di incrementare attivamente la loro presenza in questa associazione, rivendicando un ruolo centrale per la nostra Isola, baricentro della stratificazione di queste culture millenarieâ€. Erano presenti alla conferenza di Taormina, anche il vice presidente dell’Ordine di Catania, Luigi Longhitano e di Messina, Giovanni Lazzari. (fonte vivienna)