già dalle prossime elezioni per il rinnovo del parlamento europeo. In sostanza si invita il presidente della Provincia Nanni Ricevuto a farsi promotore con un intervento formale ai più alti livelli politico-istituzionali del Paese chiedendo la possibilità per i cittadini di scegliere i parlamentari, anche riducendo ad una sola le preferenze; l'introduzione della preferenza nell'attuale legge elettorale per il Parlamento Italiano; dare mandato al Presidente del Consiglio Provinciale di inviare ai Presidenti della Camera dei Deputati e Senato della Repubblica e delle Commissioni Parlamentari competenti, la successiva deliberazione. La proposta, portata avanti anche in campo nazionale e che viene appoggiata anche dai consiglieri comunali, è stata illustrata in aula dagli ottimi Matteo Francilia e Rosario Sidoti, che hanno fatto riferimento anche ad articoli della costituzione come il 2 e il 49, spiegando l'importanza di un cambio di rotta nell'ambito di una riflessione sul ruolo dei partiti e la loro forma democratica. "Persistere nell'esclusione del voto di preferenza rischia di alimentare una deriva leaderistica estranea alla tradizione popolare", hanno rivelato. Gli "uddiccini" hanno ottenuto il supporto di quasi tutti i gruppi consiliari e anche dall'opposizione sono arrivati giudizi positivi. "Un cambiamento che permetterebbe anche passi avanti dal punto di vista della trasparenza - ha commentato Francesco Andaloro (Rc) - così la smetterebbero persone del Trentino di candidarsi in Sicilia e viceversa. E' un'offesa all'intelligenza di tutti gli italiani". Più accesa la posizione dell'autonomista Cerreti, pur d'accordo con l'idea dell'Udc: "Il problema è che siamo l'ultima ruota del carro, mentre noi parliamo i nostri leaders in questo momento potrebbero andare in senso diametralmente opposto". Alla fine adesione quasi unanime: 22 favorevoli e 2 astenuti, Enrico Bivona e Antonino Sciamone (fonte tempo stretto)