ben diversa dopo aver vissuto e visto in prima persona le proprie case invase da fiumi di acqua e fango, arrivando, alcuni,a rischiare persino la vita . Una sensazione difficile da dimeticare ancor di più se, a distanza di un anno, la “tragedia†rischia di riproporsi, poichè poco o quasi nulla è stato fatto per evitare che i fatti possano ripetersi. A documentarlo sono le foto che vi proponiamo e che immortalano una realtà ben diversa da quella che, almeno a parole, sarebbe dovuta essere. Case semi distrutte e a rischio crollo, si ergono ancora sulla pareti di una collinetta pronta a franare non appena il terreno si inzupperà d'acqua; resti di muro e altri pericolosi materiali accatastati a terra in attesa di essere trascinati via dalla forza dell'acqua all'arrivo del primo violento acquazzone; viottoli non asfaltati che rischiano di tramutarsi in veri e propri letti di fiume. A Giampilieri Superiore dire rischio è dire poco e a rendersene conto ci si augura siano stati anche i numerosi politici intervenuti all'incontro organizzato dal comitato “25 ottobreâ€, fondato dagli abitanti di Giampilieri per ricordare la tragedia, e messi di fronte ad una situazione in cui la parola “sicurezza†sembra un traguardo difficile da raggiungere. Tra ieri e oggi a Messina e provincia sono arrivati e continueranno ad arrivare i primi “veri†temporali. Per effettuare determinati interventi, forse, sarebbe stato necessario muoversi con un po' di anticipo, ma a questo punto non ci si può “accontentare†che di un “Non è mai troppo tardiâ€, purchè però a passare non siano altri 365 giorni. (fonte tempo stretto)