relative proprio al suo ruolo istituzionale e, segnatamente, a concorsi universitari che, secondo la pubblica accusa, sarebbero stati caratterizzati da pressioni illecite. La sua posizione personale si è, dunque, aggravata. Se si aggiunge che anche la moglie, Carmela Grasso, è coinvolta in vicende giudiziarie legate all’Università di Messina, il quadro si fa molto inquietante e le dimissioni diventano un atto doveroso. In mancanza di una decisione spontanea da parte del Rettore, il Partito dei Comunisti Italiani chiede che le autorità competenti prendano tutti i provvedimenti necessari alla rimozione, per consentire che si possa fare piena luce. Intanto, un giornale locale, “Centonove†(7/11/2008), abbozza una mappa delle omonimie che interessano ampiamente l’Università di Messina: il 50% dei 1500 docenti avrebbe almeno un omonimo. Il “monitoraggioâ€, anche se penetrante, è incompleto, ma dimostra che il fenomeno è ben più esteso di quello evidenziato in precedenza da “Il Giornale†(29/10/2008), che riferiva che alla Facoltà di Medicina su 10 docenti 3 avrebbero omonimi nella stessa facoltà e 4 in ambito regionale. Si tratta di un quadro veramente allarmante, sul quale il PdCI invita la magistratura a fare chiarezza. (La federazione PdCI) Messina