rispetto al 2007. Lo dice il periodico “Italia Oggiâ€, che in procinto della chiusura dell’anno tira fuori la consueta classifica che rende numerico lo stato di salute delle province italiane. Così se da una parte è giusto rallegrarsi perché dalla poco edificante 87esima posizione Messina è risalita alla 66esima, guadagnandone ventuno, dall’altra è bene non esagerare con i voli pindarici, perché come detto rientriamo tra i capoluoghi “rossiâ€, ovvero dove la qualità della vita è scarsa, ma quantomeno non è insufficiente come purtroppo viene ritenuta quella di Palermo e di altre province siciliane. Preoccupa l’ultimo posto in un settore come quello della microcriminalità che diventa specchio della condizione sociale nella quale purtroppo sono costretti a crescere i giovani messinesi: la città è infatti poco orgogliosamente prima per numero di minori denunciati. Così come preoccupa, ma francamente non stupisce, il dato generale sul mezzogiorno. Sono solo due i capoluoghi che rientrano tra quelli con una qualità della vita “accettabileâ€, in nessuno è “buonaâ€, per diciannove è “scarsa†(tra cui, come detto, Messina) e per quindici è del tutto insufficiente. (fonte tempo stretto S.C.)