che vivono in tuguri o in baracche, a cento anni dal terremoto del 1908, che è stato celebrato in pompa magna, con inutile dispendio di denaro pubblico, l’amministrazione comunale offre un bando di concorso, una graduatoria da aggiornare periodicamente, cioè un “libro dei sogniâ€, un “listone†da impinguare quanto più possibile per alimentare illusioni, a scopo elettoralistico. Come specchietto per le allodole viene fatta intravedere l’assegnazione di una manciata di alloggi, contesi da un numero esorbitante di “senza tettoâ€, in una lotta tra poveri, alimentata dallo stesso potere. La città di Messina è stata ridotta in questo stato pietoso da cinquant’anni di potere democristiano e dai suoi successori, saldamente ricollocatisi nel Popolo della Libertà e nel Partito Democratico. Da un lato, ci sono i “baroni†che litigano per dividersi cattedre universitarie e lauti stipendi, dall’altro lato, c’è un esercito di persone che vivono in veri tuguri o, addirittura, che la notte non sanno dove andare a dormire. Se poi il PdCI chiede a tutti gli amministratori comunali e provinciali di ieri e di oggi di togliere il disturbo, viene accusato di “massimalismo parolaio†e di non rappresentare nessuno. Ma, a differenza di altri partiti, che si sono resi irreperibili, la nostra opposizione etica non verrà mai meno. (Antonio Bertuccelli)