Mostra entusiasmo il consigliere della III circoscrizione Libero Gioveni (nella foto) nei confronti della proposta di aprire ai privati il settore del risanamento. «La notizia secondo la quale un grande gruppo nel settore delle costruzioni, come il Consorzio delle cooperative di Ravenna, intenda investire nel nostro territorio realizzando alloggi, servizi e infrastrutture, riaccende senz’altro la speranza di mettere in moto una volta per tutte la sempre più inceppata macchina del risanamento. D’altronde, ritengo non ci siano altre alternative.... I fatti finora hanno dimostrato che tutti i soggetti interessati alla causa (Regione, Comune, Iacp e Urega) non possono più arrogarsi la presunzione di “sbattere la porta†a chi è veramente in grado di mettere in campo risorse, professionalità , competenze, idee e strutture». Gioveni però si chiede: «In che modo i privati potrebbero contribuire a riqualificare le aree degradate della nostra città e, nello stesso tempo, a far “fiorire†alloggi da consegnare ai baraccati? La risposta si può racchiudere tutta in una sola parola: "permuta". Il ragionamento è tra i più semplici: il Comune donerebbe i terreni ai costruttori, i quali, avendo risparmiato danaro, realizzerebbero alloggi per donarne a sua volta buona parte a Palazzo Zanca che, dal canto suo, li girerebbe subito agli aventi diritto. I restanti alloggi, invece, i costruttori (come è logico che sia) li venderebbero a terzi ad un normale prezzo di mercato. Si tratterebbe, quindi, di un vero e proprio “project financing†che, senz’altro più di ogni altro (vedi quello per la gestione degli stadi o quello potenziale ed inopportuno per la gestione dei cimiteri), si rivelerebbe un “toccasana†per i bisogni della collettività ». Secondo il consigliere Pd «c’è poi da considerare un altro aspetto non di poco conto: i risvolti positivi che tale soluzione produrrebbe sul versante sociale. Oltre allo sviluppo occupazionale che questo nuovo percorso potrebbe generare, infatti, verrebbe fronteggiato in modo netto e deciso anche il sempre attuale problema (puntualmente riproposto all’atto di nuove consegne di alloggi popolari) dell’umiliante ammassamento delle famiglie baraccate in “casermoni†o “quartieri dormitorioâ€. La percorribile strada del “project financingâ€, invece, non solo consentirebbe di dare una nuova ed innovativa “linfa progettuale†alle future opere (con aree a verde, centri polifunzionali, parchi giochi, servizi ecc.), ma permetterebbe anche quella necessaria integrazione sociale fra famiglie di diversa estrazione socio-culturale. Ecco perché a quasi vent’anni dal periodo in cui sembrava dovesse esserci la classica “svolta†risolutrice del risanamento territoriale di Messina (era il tempo in cui si varava la famosa Legge 10/90), ritengo davvero “epocale†e fondamentale la proposta di aprire questo fronte ai privati. I risultati, certamente ad effetto immediato, riaccenderebbero la speranza a chi ormai da troppo tempo l’ha persa». (fonte tempo stretto)