Verso un protocollo d’intesa con l’Ato3 Un salone delle Bandiere stracolmo ha accolto stamani il Meeting Nazionale di Recoplastica, la società nata nel 2006 in provincia di Torino e che concentra tutti i suoi sforzi su un obiettivo: la raccolta differenziata. E lo fa soprattutto con un’idea innovativa quanto redditizia, sia a livello ambientale che economico: quella degli Ecopunti, veri e propri negozi dove i cittadini “vendono†i propri rifiuti, precedentemente differenziati negli appositi sacchetti, secondo un tariffario “al chiloâ€. Il responsabile regionale di Recoplastica è il consigliere della IV circoscrizione Pippo Famulari, che proprio la settimana scorsa era stato intervistato sugli Ecopunti da Uno Mattina, durante la famosa trasmissione di Rai Uno dedicata al tema della raccolta differenziata alla quale ha partecipato anche il sindaco Giuseppe Buzzanca. In quella occasione il primo cittadino aveva esplicitamente aperto le porte ai privati e agli Ecopunti, spiegando che date le imbarazzanti percentuali attuali (tra il 3,8 e il 6 per cento), l’aiuto di mezzi esterni all’istituzione pubblica sono ben accetti. «Mi fa piacere l’apertura del sindaco – ha affermato Famulari – che può essere solo d’aiuto ad un’attività alla quale crediamo e nella quale andremo avanti comunque. Abbiamo già stilato un protocollo d’intesa con l’assessore regionale all’Ambiente Giuseppe Sorbello e presto ne realizzeremo un altro con l’Ato3. Sono più di trecento i privati messinesi già disponibili, tra i quali diversi imprenditori, dunque ci sarà una sinergia tra pubblico e privato. Crediamo nel progetto, che a Moncalieri, in provincia di Torino, ha consentito di raggiungere il 68 per cento della raccolta differenziata». I tempi sono brevissimi: entro novembre apriranno in città oltre 90 punti sparsi strategicamente nelle sei circoscrizioni. I cittadini porteranno i propri rifiuti che verranno pesati e ripagati in contanti. Le tariffe? Due esempi: tra i 40 e i 50 centesimi al chilo per il vetro, 70 centesimi per la plastica. Gli obiettivi del progetto, come spiegato oggi durante il meeting e come si può leggere anche sul portale on-line dell’associazione, si propone quattro obiettivi fondamentali: occupazionali, ambientali, culturali e sociali. «La nostra attenzione al futuro ci ha fatto pensare ad un sistema dove si riducono le emissioni dei mezzi che passano per la raccolta che non gireranno più per le vie mezzi vuoti ma che si riempiranno ad ogni negozio, riducendo i passaggi e le soste e quindi anche il traffico. Il negozio occuperà almeno due persone, introdurrà una nuova visione della differenziazione e aiuterà le persone che hanno un reddito basso ad "arrotondare" le entrate».(fonte tempo stretto)