(Adnkronos) - Con l'accusa di aver ucciso la sua compagna i carabinieri hanno fermato un 37enne ghanese. Per gli investigatori l'uomo e' l'assassino di Dina Smults Nkansao,

anch'essa cittadina ghanese di 37 anni. Il fermo e' stato convalidato dal gip di Palermo ieri. La storia di solitudine e disperazione inizia la notte del 13 gennaio, quando la donna, che dormiva in strada nei pressi di Casa Professa, viene trovata da alcuni operatori della comunita' di Sant'Egidio priva di sensi e con profonde ferite alla testa. Immediatamente trasportata al Policlinico, dove i medici la sottopongono ad un delicato intervento chirurgico per ridurle il vasto ematoma, ma il 24 gennaio, senza mai risvegliarsi dal coma Dina Smults Nkansao e' morta. Dopo lunghe e complesse indagini i carabinieri sono riusciti a dare un volto al suo assassino. Grazie alla collaborazione di un cittadino irregolare i militari sono riusciti a ricostruire la terribile storia di violenza. L'uomo avrebbe sbattuto ripetutamente e con violenza la testa della donna contro un muro al culmine di una lite per questioni di denaro. Con i pochi soldi racimolati da Dina, l'uomo era andato a fare la spesa, ma aveva portato solo della birra, scatenando la reazione della donna. A quel punto il compagno, noto come un violento negli ambienti dei senza fissa dimora, l'aveva picchiata selvaggiamente, dandosi poi alla fuga. Venerdi', sicuro di averla fatta franca era ritornato nel quartiere Ballaro', dove i carabinieri lo hanno bloccato ed arrestato. Per il clochard irregolare e' scattato lo speciale permesso di soggiorno previsto per i cittadini che collaborano con la giustizia. Soddisfazione per la risoluzione del caso e' stata espressa dal comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, Teo Luzi, che ha offerto un pasto caldo in caserma allo speciale testimone, che ha creduto nella giustizia.