(Adnkronos) - "Sono molto amareggiato e anche rammaricato per il rinvio a giudizio ma aspettero' il dibattimento con serenita' e provero' con i miei legali le estraneita' alle contestaizoni".
Cosi', il sindaco di Palermo, Diego Cammarata, ha commentanto il rinvio a giudizio per omissioni di atti di ufficio e immissione di sostanze pericolose in atmosfera che lo vedra' imputato, a partire dal 7 aprile, con l'ex assessore comunale Lorenzo Ceraulo e Giovani Avanti. Secodo la Procura di Palermo il sindaco non avrebbe fatto tutto quello che era in suo potere per combattere contro l'inquinamento atmosferico a Palermo. "Noi sindaci siamo sottoposti a tutte le intemperie - ha detto - francamente non pensavo di esserne anche causa. Sono tranquillo". Gia' una prima volta l'inchiesta a suo caico era stata archiavata dalla Procura. "Non so che fatti nuovi ci siano - ha spiegato - e' un argomento nel quale i sindaci hanno pochi poteri, a mio avviso il problema dovrebbe essere trattatto dal ministero dell'Ambiente. Noi sindaci facciamo quello che possiamo. Io, comunque, continuero' a fare tutto quello che e' in mio potere per combattere lo smog a Palermo". Poi Cammarata, si dice ancora "sereno" perche' "il rinvio a giudizio non riguarda un reato sull'utilizzo delle risorse pubbliche". E ha concluso: "Continuero' a fare il sindaco con tutta l'energia che ho e con rispetto. In otto anni ko vissuto momenti difficili mamanche di grande soddisfazione, la vita di un sindaco e' fatta di momenti diversi. E il momento attuale e' difficile, perche' alla citta' mancano delle risorse necessarie per la sua vitalita'. Non si puo' pero' addossare alla classe dirigente la responsabilita' di una mancata politica di sviluppo".