capace di sviluppare le potenzialità e la redditività del settore. Soprattutto, in un mercato globale, dove paesi più industrializzati e dunque più attrezzati offrono la stessa tipologia di prodotto a prezzi nettamente inferiori o prodotti diversi che riescono a soddisfare, seppur in modo diverso, le richieste dei consumatori. La concorrenza è agguerrita. Appare indispensabile avviare un processo virtuoso di valorizzazione di modelli commerciali forti e competitivi destinati a sostenere le piccole e medie imprese ittiche siciliane. L'affermazione nei mercati internazionali passa, oggi, dal rapporto quantità -qualità -prezzo. E, ciò che serve, è creare un ‘vantaggio’ o più ‘vantaggi’ nella competizione rispetto ai concorrenti. La Sicilia può vantare più valori aggiunti. Oltre sua alla posizione baricentrica nel Mediterraneo e alla sua capacità atavica di dialogo, l’isola ha una qualità di pescato eccellente, grazie ai suoi ambienti marini salubri. Una qualità , però, che rimane tutt’ora scarsamente industrializzata e che perde il valore aggiunto della trasformazione industriale. Gli obiettivi della Regione sono diversi: diversificare la produzione per rafforzare i processi della filiera potenziandone la capacità produttiva ed attivare processi di trasformazione; fare in modo che la qualità del pescato venga standardizzata e identificata, e produrre in quantità tali da soddisfare i mercati nazionali e internazionali. Tutti obiettivi realizzabili attraverso lo sviluppo del ‘sistema’ distrettuale, quale strumento concreto di innovazione, trasferimento tecnologico, internazionalizzazione delle imprese, promozione della filiera, in un contesto in cui anche le microimprese avranno la possibilità di crescere attraverso la progettualità innovativa delle imprese leader dello stesso settoreâ€. (Gianmaria Sparma Dirigente generale dipartimento Pesca)