BRUXELLES - “La gestione dei flussi migratori in arrivo in Europa deve riguardare tutti gli Stati membri, non solo quelli direttamente interessati agli sbarchi dei richiedenti asilo.
Lo ribadisce un portavoce dell’Esecutivo europeo interpellato durante il briefing con la stampa circa la situazione migratoria in Italia, dove nelle ultime settimane (e in particolare durante l’ultimo weekend di agosto) si è intensificato il numero di migranti sbarcati sull’isola di Lampedusa che vive ora una condizione di sovraffollamento delle strutture ospitanti. La Commissione europea continua a “essere in stretto contatto con i governi europei” per tentare di coordinare un meccanismo di ricollocamento dei migranti in arrivo in Europa anche attraverso le coste italiane. Oltre a questo, ripete il portavoce, continua a fornire ai Paesi membri “sostegno operativo e finanziario per la gestione degli sbarchi dei migranti”, soprattutto in termini di coordinamento dei ricollocamenti tra gli altri Stati membri”. A scriverne è Fabiana Luca in un articolo pubblicato oggi da “EuNews”. “Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 agosto a Lampedusa sono sbarcati più di 400 migranti, poi trasportati nel centro di accoglienza di Contrada Imbriacola. Anche i 49 migranti soccorsi dalla nave Louise Michel, finanziata dall’artista britannico Bansky e recuperati dalla Guardia costiera italiana, sono stati portati a Lampedusa. Le presenze sull’isola si attestavano nel weekend a oltre 1.500 richiedendo asilo, tanto che il sovraffollamento delle strutture ha scatenato anche le proteste degli abitanti dell’isola. Nel briefing quotidiano con la stampa, il portavoce della Commissione europea ha voluto ricordare l’importanza vitale di “far sbarcare le persone tratte in salvo in mare nell’immediato del loro salvataggio”, tanto per “la loro sicurezza quanto per la sicurezza delle navi che li hanno tratti in salvo”. La loro sicurezza, negli ultimi mesi, è infatti anche messa in pericolo dal Coronavirus e farli rimanere sulla nave in balia del mare in attesa di capire dove potrebbero sbarcare rappresenta una condizione di rischio. “Tutte le azioni intraprese in materia migratoria devono rispettare la legge europea sull’asilo e gli obblighi internazionali”, ha aggiunto in riferimento alla situazione in Sicilia. L’Esecutivo comunitario è “in stretto contatto con il governo italiano con il quale la Commissione europea lavora da vicino sulle questioni migratorie”, rassicura ancora. A tal proposito ricorda che all’inizio del mese la commissaria europea agli Affari Interni, Ylva Johansson, si è recata in Tunisia insieme ai ministri italiani Lamorgese e Di Maio “per parlare di sostegno finanziario alla regione e del contrasto ai trafficanti di migranti”. In merito a questo, “sarà organizzato un gruppo per affrontare queste questioni in concreto”. Intanto, dopo vari rinvii, il nuovo patto per l’immigrazione e l’asilo che andrà a modificare il regolamento di Dublino (che impone tra le altre cose l’asilo nel Paese di arrivo) dovrebbe essere presentato a settembre. Il tema dei ricollocamenti sarà uno dei nodi principali del nuovo patto e probabilmente è anche uno dei motivi per cui non si riesce ancora trovare un accordo tra i Ventisette. Sicuramente anche lo scoppio della pandemia ne ha allungato i tempi, rallentandone la presentazione, ma per il momento la Commissione evita di fornire informazioni più precise sulla nuova normativa e su quando sarà presentata”. (aise)