ROMA – I lavori della plenaria CGIE, che compie il trentennale del suo primo insediamento, sono stati aperti dal Sottosegretario agli Esteri Bendetto Della Vedova, il quale ha ricordato la recente elezione dei nuovi 115 Comites nel mondo che ha visto un forte impegno dell’amministrazione.
“L’auspicata riforma legislativa del Comites e del Cgie dovrebbe consentire un maggior coinvolgimento della nuova mobilità e delle dinamiche associazioni. E’ doveroso questo passaggio di riforma per mettere in campo le proposte già in discussione in Parlamento. Il voto elettronico potrebbe esemplificare i procedimenti elettorali all’estero con una maggiore sicurezza. Il Consiglio guidato da Schiavone è poi riuscito a organizzare la quarta assemblea plenaria Stato-Regioni che ci vedrà tutti protagonisti di un’importante confronto con le autonomie locali”, ha rilevato Della Vedova. Luigi Maria Vignali, Direttore Generale per gli Italiani all’Estero del Maeci, ha parlato di numeri e affluenza di elettori alle recenti elezioni dei Comites ma anche dei problemi di esclusione di alcune liste o candidati. Vignali ha segnalato come per il rinnovo dei 115 Comites abbiano votato 136.718 elettori , ovvero il ovvero il 74% degli optanti e il 2,9% del corpo elettorale. Nelle precedenti elezioni del 2015 i votanti effettivi erano stati circa 168.000. Per quanto riguarda l’elettorato passivo le liste presentate sono state complessivamente 270, di cui 245 ammesse e 25 non ammesse, a seguito delle delibere dei Comitati Elettorali Circoscrizionali. L’incremento rispetto al 2015, quando le liste ammesse furono solo 157, è stato pari al 56%. Per Vignali si tratta di un dato molto significativo, che conferma la forte volontà dei nostri connazionali di partecipare attivamente agli organismi di rappresentanza che tutelano e promuovono gli interessi delle nostre comunità in tutto il mondo. Il Direttore Generale ha anche sottolineato come la campagna informativa sulle elezioni dei Comites, iniziata con largo anticipo già dal maggio 2021, sia stata svolta capillarmente e sotto una guida costante della DGIT, che ha organizzato anche alcune serie di video-conferenze per illustrare alle Sedi passo per passo gli adempimenti elettorali e per dare appunto estremo rilievo alla campagna di sensibilizzazione dei potenziali elettori, soprattutto quelli appartenenti alla nuova mobilità ed i giovani di generazioni italiane successive. Le elezioni dei Comites hanno consentito di sperimentare anche il voto elettronico in alcune sedi nel mondo coinvolgendo undici Comitati. “L’introduzione del voto elettronico potrebbe costituire un incentivo per coinvolgere più persone, oltre ad un metodo di espressione di voto più sicuro. Il portale per il voto elettronico è stato provato alla Farnesina grazie ad appositi test. Per votare online occorreva avere lo Spid di secondo livello e chiaramente essere prenotati tramite Fast It. E’ stata rilevato interesse per il voto elettronico rispetto a quello tradizionale e la sede con maggiore affluenza di voti online è stata quella di Londra”, ha spiegato Vignali ricordando poi che sin dall’inizio della pandemia la rete consolare è rimasta operativa portando vanti le attività indifferibili. “L’attuale livello di operatività torna ad essere paragonabile al livello pre-pandemico. Per evitare il formarsi di arretrati la Farnesina sta comunque monitorando le situazioni in loco. Nei primi 8 mesi dell’anno sono stati emessi quasi 230mila passaporti: solo il Consolato di Londra emette annualmente 36mila passaporti. Per la carta d’identità elettronica, la media del tempo di rilascio è pari a 8 settimane; in territorio italiano, invece, per il rilascio del medesimo documento occorrerebbero in alcuni casi addirittura oltre 20 settimane”, ha aggiunto Vignali evidenziando che, in linea con l’agenda digitale della pubblica amministrazione, è stato promosso da tempo un sistema di digitalizzazione della rete diplomatica-consolare. Vignali ha sottolineato per esempio anche il progetto itinerante di consoli onorari per la captazione dei dati biometrici al fine del rilascio dei passaporti. Sulla bozza di convenzione Maeci-Patronati il lavoro prosegue; discorso analogo vale per la bozza di revisione riguardante gli enti gestori. Per quanto riguarda poi la legge di Bilancio il direttore Generale ha segnalato l’avanzamento di una proposta volta a potenziare i fondi per la rete diplomatico – consolare, auspicando ulteriori stanziamenti anche per il Cgie, i Comites, le associazioni, gli enti di assistenza e le attività culturali. Michele Schiavone, Segretario Generale del Cgie, ha ricordato il compianto consigliere Carlo Ciofi e l’altrettanto compianto giovane Ambasciatore Luca Attanasio, con il quale ci sono stati anni di lavoro in comune: entrambi erano servitori dello Stato che hanno lasciato un vuoto profondo nella comunità degli italiani all’estero. Schiavone ha poi parlato di un’attenzione continua che non può essere circoscritta solamente ai momenti formali: “non sono d’accordo con quei comportamenti che rientrano solo negli obblighi istituzionali”, ha rilevato il Segretario Generale. “La straordinarietà dei tempi ci chiama a lavorare per bilanciare gli interessi in campo: un organismo come il Cgie ha dimostrato nei frangenti emergenziali di saper risollevare il ruolo delle comunità italiane nel mondo superando le limitazioni esterne, chiamando il Governo a innovare i rapporti coi cittadini aprendo le porte alla modernità”, ha puntualizzato Schiavone evidenziando che gli italiani all’estero hanno bisogno di una guida politica sicura non subordinata ad altre priorità. “Perciò il Cgie chiede alla politica modifiche sostanziali facendo valere il dettame legislativo del 1988 che disciplina l’attività di Governo e di ordinamento della Presidenza del Consiglio”, ha aggiunto il Segretario richiamando l’attenzione sui ruoli della rappresentanza: “quella parlamentare rischia di divenire una mera testimonianza con la riduzione del numero degli eletti all’estero”, ha ammonito Schiavone sottolineando come la riduzione degli eletti da 18 a 12 necessiti l’introduzione di una Bicamerale che diventi luogo di discussione permanente. Schiavone ha parlato di “una rete diplomatico-consolare con problemi che risalgono a epoche antecedenti la pandemia”. Schiavone ha inoltre lamentato la bassa affluenza alle recenti elezioni dei Comites e ha chiesto come siano stati investiti i 9 milioni di euro volti per promuovere queste elezioni. Per Schiavone la bassa affluenza alle elezioni richiama anche la questione del sostegno finanziario di questo mondo associativo. “Servirà rilanciare il servizio offerto dai mezzi di comunicazione tradizionale”, ha puntualizzato Schiavone. richiamando la necessità di ricostituire la Commissione per le testate all’estero presso il Dipartimento per l’Editoria della Presidenza del Consiglio. Il Segretario ha anche ricordato esperienze come quella del Seminario di Palermo del 2019 volto a favorire il ricambio generazionale nonché di strumenti quali il turismo di ritorno. L’eredità di questo Cgie sarà la cosiddetta ‘Carta di Roma’ che contiene un decalogo dei diritti degli italiani ovunque si trovino. (Simone Sperduto/Inform)