7 Febbraio 2022 di PASQUALE HAMEL “Come siciliani, non possiamo non essere soddisfatti che un uomo della nostra terra, per di più, una persona perbene con una storia irreprensibile alle spalle, sia stato confermato alla magistratura più alta. Non ci meraviglia, dunque, questo proliferare di amici di Mattarella

e queste sperticate manifestazioni di compiacimento di siciliani e palermitani in particolare anche da parte di chi, ad esempio, fece mancare il suo voto rischiando di negargli quel seggio alla Corte Costituzionale alla quale era stato designato dal Parlamento. Come italiani, però, qualche preoccupazione dobbiamo manifestarla. Non sulla figura del presidente che, lo affermo sulla base di quel tanto che lo conosco, onorerà il mandato – con quel tratto elegante che lo ha contraddistinto per il precedente – per tutti i sette anni, ma per la rappresentanza politica che, incapace di trovare un accordo su una figura d’alto profilo e non divisiva, ne esce proprio male con la conseguenza di delegittimare ancor di più le istituzioni rappresentative. L’elezione di Mattarella, e non dico una cosa nuova, è stata la sconfitta della politica, una scelta di disperazione, come ha scritto l’amico costituzionalista Antonio Ruggeri. Questa constatazione dovrebbe far riflettere anche sul sistema complessivo, sulla necessità di una riforma costituzionale che non può certo fermarsi al meccanismo di elezione del presidente della Repubblica ma che deve affrontare il complesso dei poteri e delle funzioni che si collegano alla figura del Capo dello Stato. Un impegno che – conoscendo la conflittualità e i pregiudizi che anche nel recente passato hanno impedito di modificare una Costituzione che risente del clima del dopoguerra ma che appare, e non parlo della parte dei diritti che è l’unica che non toccherei, inadeguata al tempo presente – sarà davvero arduo da attuare. Una cosa è certa, se come prevedo, l’intero mandato di Mattarella durerà 14 anni, avremo battuto anche il record di durata per un presidente della Repubblica di un paese democratico che finora era detenuto da Franklin Delano Roosevelt che fu presidente per quattro mandati e per quasi tredici anni, un record di cui, tuttavia, non penso si possa essere orgogliosi.”

PASQUALE HAMEL

Già vice segretario generale dell’ARS, direttore del museo del risorgimento di Palermo e direttore scientifico della ” Federico Secondo . Ha insegnato e storia contemporanea nell’università di Palermo. . Opinionista del giornale di Sicilia, ha scritto su Avvenire e La Repubblica. E’ autore di numerosi libri tra cui brevestoria della società siciliana. FONTE: Se è così... di Giovanni Pepi