Salvatore - il Parco di San Rossore Migliarino Massaciuccoli in Toscana è una bellissima riserva naturale che a breve rischia di essere stravolta per la costruzione di una base militare. Il Governo ha infatti deciso di costruire in questo bellissimo parco una caserma militare utilizzando i fondi del PNRR.
Non solo si vuole stravolgere una perla del nostro patrimonio ambientale che da oltre 40 anni è area protetta ma per farlo si vogliono utilizzare parte di quei fondi che dovrebbero essere utilizzati per progetti votati alla sostenibilità e alla transizione ecologica. Diciamo no a questo scempio! Diciamo NO alla nuova base militare nel parco di San Rossore Migliarino (Pisa)! 24.322 hanno firmato la petizione di Rossella Catanese. Arriviamo a 25.000 firme! Firma con un solo click Il governo attualmente in carica ha disposto la realizzazione di una struttura militare nel parco di san Rossore Migliarino Massaciuccoli in Toscana. Ospiterà la sede del gruppo intervento speciale, del primo reggimento Carabinieri paracadutisti “Tuscania” e del centro cinofili. Nel testo del decreto l’intervento è individuato come «opera destinata alla difesa nazionale» e si aggiunge che il piano verrà realizzato nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Oltre ad essere contrari allo spirito guerrafondaio che ha animato l’operato di questo governo nell’ultimo mese (come l’aumento delle spese militari mentre si riducono le risorse che avrebbero dovuto invece sostenere i cittadini dopo due disastrosi anni di pandemia), che va contro l’articolo 11 della Costituzione italiana che ripudia la guerra, fra le ragioni del nostro rifiuto radicale ci sono: 1) la missione e gli scopi del PNRR; 2) lo statuto dell’Ente Parco. Per il primo punto, sappiamo che le risorse de investite nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ammontano a 191,5 miliardi di euro, ripartite in missioni dedicate a digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura (40,32 miliardi), rivoluzione verde e transizione ecologica (59,47 miliardi), infrastrutture per una mobilità sostenibile (25,40 miliardi), istruzione e ricerca (30,88 miliardi), inclusione e coesione (19,81 miliardi), salute (15,63 miliardi). La trasformazione in base militare di una riserva naturale, che da oltre 40 anni è riconosciuta come area protetta per decisione della Regione e dello stesso Stato, va contro la missione “green” e non ha nulla a che vedere con la vocazione di “resilienza”, ora prontamente sacrificata a esigenze militari. Sul secondo punto, va segnalato che l’Ente Parco, come stabilito dall’articolo 2 dello statuto, ha per finalità la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico-ambientale. In una fase storica come quella attuale, che assiste alle conseguenze di uno scellerato impatto ambientale, conseguenze trascurate per decenni, è dovere di tutti i cittadini una difesa responsabile delle preziose risorse ambientali di un ecosistema sempre più fragile. Fra le proprietà di parchi e riserve naturali vi sono la regolazione del clima, la mitigazione dei fenomeni idrologici e il mantenimento della biodiversità - tutelata anche dalla Costituzione. Tutelare l’ambiente è sia un presupposto fondamentale del nostro agire civico sia una delle vocazioni della politica internazionale nella maggior parte dei paesi democratici. È anche per questo che, qualsiasi opinione possiamo avere per gli avvenimenti bellici in corso, non vogliamo che un’anacronistica svolta verso l’implementazione del settore militare (discutibile per altre ragioni) possa danneggiare irrimediabilmente una riserva naturale. Sottoporremo questa richiesta alle istituzioni locali e nazionali che possono fermare questo gravissimo errore.