ROMA - "La proposta del presidente La Russa sulla “mini naja” potrebbe avere degli aspetti positivi ma ha numerosi inconvenienti che rischiano di renderla costosissima, inutile e addirittura di rappresentare un aggravio di lavoro per le forze armate”.
Così in una nota Nicola Carè, deputato Pd eletto all’estero e membro della Commissione Difesa sulla proposta avanzata dal presidente del Senato. “Il servizio di leva obbligatorio – ricorda il parlamentare dem – non è mai stato abolito, ma solo sospeso e sono trascorsi 18 anni da quel giorno. Le strutture e quella complessa organizzazione che servivano a far funzionare la leva obbligatoria non ci sono più e in alcuni casi destinate ad altri scopi”. “Una mini naja – sostiene Carè – avrebbe dei costi mostruosi, che non so se il nostro Paese in questo momento è in grado di affrontare per creare alloggi, dare ospitalità con vitto e alloggio, fornire i mezzi tecnologici per poter formare e addestrare questi giovani in soli 40 giorni. E questa enorme mole di lavoro da chi sarebbe fatto? Sempre dagli stessi militari che attualmente sono preparati e selezionati su base professionale e che già hanno numerosi compiti come: sicurezza del territorio, anti terrorismo, strade sicure, e addirittura aiutare nei casi estremi la protezione civile”. “Depositerò una proposta di legge che va incontro a questo spirito che mi pare condiviso da più parti: di aiutare i giovani nella formazione sia tecnologica sia nella conoscenza delle istituzioni, che vede magari un ampliamento delle offerte che attualmente vengono fatte ai giovani che aderiscono al servizio civile”, annuncia Carè. “Aumentare le specialità, aggiungere le ore di formazione, in modo che possa essere non solo un aiuto per chi li ospita, ma un vero corso di formazione che – conclude – avvicini i giovani alle istituzioni e che possa essere anche di aiuto al famoso problema formativo che tanto penalizza in nostri giovani". (aise)