Torniamo il 9 gennaio 2023 dopo una breve vacanza per riorganizzare questa pagina, vacanza che per ovvi motivi non abbiamo preso ad agosto come abbiamo sempre fatto. E’ passato un anno durante il quale sono successe molte cose. Siamo ancora nel bel mezzo di una pandemia che continua a colpire senza distinzione di età o sesso.
Ci siamo trovati e ci troviamo tuttora a fare i conti con il movimento NOVAX che nega i benefici che apporta il vaccino. Siamo impelagati in una guerra che sta cambiando la vita dei cittadini di tutto il mondo e che continua a mietere vittime a causa di bombardamenti dissennati che non distinguono strutture civili da obiettivi militari, come non distingue militari da civili e dai bambini. Una guerra dissennata portata avanti per affermare la legge del più forte sul più debole, per dare il via ad un nuovo assetto del mondo dove si affacciano nuove potenze come la Cina e l’India, dove la mente malata di Putin vuole ricostituire il peso ed il ruolo non solo della dissolta Unione Sovietica, ma addirittura dell’impero degli Zar. Una guerra che in questo momento è la peggiore rispetto alle tante guerre che si combattono nel mondo. È ormai chiaro che Mosca non si fermerà fino a quando non avrà cancellato dalla carta geografica la nazione Ucraina e non si ferma davanti a niente. Ora ha scelto di fare morire di freddo i cittadini radendo al suolo le centrali elettriche e le reti che portano luce e riscaldamento nelle case, mettendo così in azione l’allegato più temibile della Russia: il generale inverno. Come se solo ciò non bastasse, in giro per il mondo si combattono tante guerre delle quali non si fa cenno. Che dire del fallimento delle così dette primavere arabe miseramente fallite, che ci portano eterni conflitti in Siria, in Iraq, in Libia e nello stesso Corno D’africa? Guerre che hanno prodotto un esodo che ancora continua di milioni di persone che fuggono da teatri di guerra, da condizioni di vita invivibili, da dittature grande e piccole che non hanno nemmeno la cognizione di cosa siano i diritti umani. Come se tutto ciò non bastasse, abbiamo anche dovuto sopportare una brutta crisi di governo che ha portato allo scioglimento delle camere e ad elezioni anticipate. A questo si unisce la mancata approvazione di una nuova legge elettorale che tenesse conto delle novità che si erano verificate in Parlamento con il taglio dei parlamentari. Gli errori di valutazione della sinistra che non ha saputo mettere assieme una coalizione competitiva. Del deprimente spettacolo di una opposizione divisa in tanti rivoli in concorrenza l’uno dell’altro e tutti d’accordo a fare la guerra al PD puntando ad erodere l’elettorato di quel partito: il PD, ancora oggi incerto nella ricerca di una identità che tenga conto della storia dei partiti che l’hanno generato: il PCI e la DC. Questa frantumazione delle forze di opposizione, ha regalato al popolo italiano un governo della peggiore destra che fino ad ora abbiamo dovuto sopportare. Una destra che già mostra il vero volto operando in una direzione che vuole rispettare le promesse elettorali fatte ai ceti che ha scelto di favorire a danno dei soliti cappelloni chiamati a pagare il conto. Via il reddito di cittadinanza in barba alla povertà cresciuta in Italia, ritocco ideologico della legge Fornero con l’applicazione della quota 42, tassazione delle pensioni per applicare la flattax al 15% alle imprese con reddito fino a 85.000 euro recuperati sulle spalle dei poveri ai quali viene tolto il reddito di cittadinanza, mantenuto con un metodo ideato da questo centro destra. Di contra, aumenta le tasse alle pensioni che non raggiungono nemmeno un terzo degli 85.000 euro tassati al 15% Anche le così dette partite IVA sono fatte oggetto di un intervento ideologico che viene scaricato sulle spalle dei pensionati, mentre il famoso 1.000 euro che Berlusconi aveva promesso ai pensionati al minimo, si ferma a quota 600 euro con paletti assurdi quali over 75 ed esibizione dell’ISEE. Soldi la destra recupera anche dagli italiani all’estero, tagliando i fondi per i corsi di lingua e cultura, mentre viene accantonato il potenziamento degli uffici consolari. Resta in discussione l’autonomia differenziata che potrebbe danneggiare il meridione. Alla Sicilia che si presenta con due gruppi parlamentari di FI al parlamento regionale: FI1 ed FI2, qualche buontempone si chiede quando nascerà FIX, mentre arriva il contentino farsa a Musumeci promosso a ministro del mare, senza mare, che alla fine deve occuparsi solo della protezione civile. Anche questa, una cambiale presentata all’incasso da FdI per risarcire l’ex presidente per avere accettato di non ripresentarsi alle presidenziali per cedere il posto a Schifani, oggi fortemente osteggiato da Miccichè. Un anno che si chiude, giusto per non farci mancare nulla e per completare la realtà di una destra ringalluzzita dalla conquista del governo dell’Italia, con gli attacchi in Sicilia e non solo da parte del partito di estrema destra Forza Nuova delle sedi della CGIL. Uno scenario che richiama alla memoria ricordi da tempo consegnati alla storia, dell’inizio del ventennio nero. Uno scenario che viola la stessa costituzione, che punisce la ricostruzione del partito fascista sotto qualsiasi forma e che pare nessuno sia interessato a fare rispettare. Potremmo ancora allungare la lista di quello che ci ha portato il 2022 che ora si avvia a lasciare il posto al 2023, ma preferiamo concludere questa nostra nota, formulando i migliori auguri per le feste di fine anno a tutte ed a tutti nella speranza che il 2023 ci porti un sostanziale cambio di passo che ci ridia la persa serenità, la tanta agognata pace, il ritorno ad una vita normale senza essere costretti a fare i conti con il caro bollette e con la speculazione che danneggia le famiglie più della stessa guerra. La nostra comunicazione per il 2023 si chiude con gli auguri a tutti e con un appuntamento a dopo le feste al prossimo 9 di gennaio del 2023. Salvatore Augello 19 dicembre 2022