L’altro giorno, al congresso regionale della Filctem-Cgil Toscana, una compagna ha chiuso il suo intervento leggendo questa lettera. Leggetela anche voi. Cari compagni, care compagne mi chiamo Mario Sussarellu e sono un invalido del lavoro.
Sono nato il 1 aprile del 1947 fra le colline di monte Coloru e quell’isola bella in un lago monotono (per citare La Marmora), la dove sorge la Santissima Trinità di Saccargia in un paese chiamato Codrongianos, in Sardegna. Lavoro dall’età di 12 anni….quello che attualmente è definito sfruttamento minorile, nel 1959 era una quotidianità familiare, dettata dai ritmi e dalle abitudini di un secondo dopoguerra, che ha fatto fatica a riprendersi dallo sconforto e da quella devastazione contraria all’etica umana. Entrai a lavorare alIa SIR nella zona industriale di Porto Torres detta la Marinella nel 1965, per chi non conoscesse la sua storia vi faccio un breve cappello: Con la promulgazione della Legge 623/1959, l'imprenditore Angelo Rovelli ed il Credito Industriale Sardo, di cui era allora presidente Raffaele Garzia, stipularono accordi che condussero al primo finanziamento, accordato nel 1961, per gli investimenti a Porto Torres. Nel frattempo la Regione Sardegna elaborava i provvedimenti che presero consistenza con il Piano di Rinascita della Sardegna per l'industrializzazione dell'Isola e che comprendevano finanziamenti a fondo perduto cumulabili con quelli della Cassa per il Mezzogiorno, grazie ai quali Rovelli ricevette quindi altre cospicue tranche di finanziamento dal CIS ogni anno sino al 1970; parallelamente, Rovelli riceveva l'appoggio del ministro per lo sviluppo del Mezzogiorno Giulio Pastore e dei vertici dell'IMI - Istituto Mobiliare Italiano, fra i quali il sassarese Sergio Siglienti. Nel frattempo manteneva rapporti con altri importanti esponenti politici e bancari fra i quali Antonio Segni e Giovanni Leone, entrambi poi capi dello stato. Rovelli operò complessivamente con circa 50 società, fra le quali la SIR - Società Italiana Resine (chiamata in Sardegna SIR - Sarda Industrie Resine), costituita nel 1959 I rapporti fra il gruppo Rovelli e l'IMI furono oggetto di casi giudiziari, con cui si sarebbe insinuato il pagamento di tangenti a Giulio Andreotti, che in qualità di ministro dell'industria ebbe a inaugurare la raffineria di Porto Torres. Il mio passaggio alla raffineria fu in parte ostacolato da mio padre il quale, buon socialista, non vedeva bene il mio ingresso nel mondo dell’industria che mi ha portato ad allontanarmi, ma solo in parte, dall’azienda agricolo familiare. Avevo necessità d’indipendenza, di autonomia di uno stipendio che mi permettesse di rendermi libero da quel mondo bucolico fatto di calessi e cavalli…(ma questa è un’altra storia!!). Il mio incidente accadde in una mattina del 1983… *una parte l’impianto esplose ed io mi ritrovai sotto le macerie, non ricordo granché di quel momento, considerato che entrai subito in coma, mi fecero una ricostruzione facciale, la ricostruzione di una gamba e di un braccio….non starò qui a dilaniarvi sulle etimologie scientifiche adottate in plichi corposi di valutazione mediche. Certo è che qualcosa andò storto, e la fatica non fu solo quella fisica ma anche burocratica (non sono sicuro che questo sia il termine corretto) quella fatica legata al riconoscimento della mia invalidità, che fu lunga e non immediata come si potrebbe pensare. L’indelebile tatuaggio della vita, gli evidenti segni sul tuo corpo non bastano a dimostrare l’incuranza, non bastano a dimostrare l’incuria, non bastano a dimostrare la palese violazione del diritto alla tutela e alla vita. Quando mi risvegliai , mi trovai diverso, in un corpo diverso, è quella devastazione che si sente quando non ti riconosci più allo specchio, un percorso psicologico sofferto, paragonabile a un cancro quella malattia che ti obbliga a cambiare senza che tu possa ostacolarne il percorso. La riabilitazione fisica fu lunga… la fortuna era stata quella di aver sposato una grande donna, perché la dove vige l’espressa cultura matriarcale sai di poter contare su quell’atavica e nuragica balentià volta alla conservazione e alla difesa di ciò che è prezioso….la vita. E’ così che prendi consapevolezza delle mancanze di un’azienda, finanziata dallo stato, che ha investito sul profitto senza tenere conto delle conseguenze legate a quella scarsa accortezza nei confronti della sicurezza del lavoratore. Per non parlare dell’inquinamento acustico di cui sei vittima diretta e non consapevole Dell’inquinamento delle vie aeree che non puoi percepire perché quelle polveri sottili abbracciano a fanno giri di valzer sul tuo corpo….le stesse polveri che fecero ammalare molti dei mie compagni di lavoro e che l’azienda curava con il latte…utilizzato come palliativo medico in un clima di mancate consapevolezze e poi di coscenziosità acquisite. La mia vita riprese perchè io sono sempre stato testardo, Venni rintegrato alla SIR, poi nel corso della storia diventata Enikem, come magazziniere… Sono sempre stato orgogliosamente operaio, orgogliosamente lavoratore, non ho mai sopportato i crumiri, Ho partecipato agli scioperi, alle manifestazioni, ho applaudito i discorsi di Berlinguer…., non fatevi ingannare …il padrone farà sempre i suoi interessi… abbiate cura dei vostri diritti perché niente è scontato, la loro tutela è la garanzia di un futuro migliore per i Vostri figli …. Mario Ps. La compagna era la figlia.