(SA) - Si sono fatte tante ipotesi su quella che è stata definita la fuga dei cervelli. Si è detto che i giovani sono stanchi del precariato imposto dalla società italiana che spesso dura tutta una vita. Si è detto che l’Italia non è paese per giovani.

Si continua a dire che il contribuente e le famiglie italiane si fanno carico di spese non indifferenti per permettere ai giovani di arrivare all’agognata laurea, per poi fare raccogliere i frutti di tanto sforzo da paesi stranieri che apprezzano i nostri giovani per la loro professionalità, retribuendoli come meritano. Su questo spinoso argomento, su questa grave piaga, oggi mette il dito il giornale “IL PICCOLO” con un articolo puntuale che spiega per quale motivo i giovani lasciano l’Italia. Questa terra che oggi si rivela ad esempio una nazione alla disperata ricerca di medici e di personale infermieristico e si rivolge a Cuba, come nel caso della Calabria o ai medici argentini di origine italiana. Ma qui, nessuno mette mano alle motivazioni che generano questo dato di fatto. Resta il numero chiuso in medicina, non si ingaggia una seria lotta contro il precariato. Riportiamo qui di seguito, l’articolo del “IL PICCOLO”, al fine di fare chiarezza su questo problema e di richiamare l’attenzione di chi di dovere, a prendere le necessarie decisioni atte a determinare una salutare inversione di tendenza.

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