Scritto da Salvatore Bonura - 9 febbraio 2024. Buonasera e ben ritrovati nella rubrica di Hashtag Sicilia “Così è (se vi pare)” In questo nuovo incontro vi parlerò di una questione che ha danneggiato le attività economiche dell’Italia e di molti paesi del mondo (già particolarmente provate dalla guerra in Ucraina) e determinato un aumento del costo della vita.
Una questione innescata dall’azione sanguinosa compiuta da Hamas il 7 ottobre scorso contro donne, bambini e cittadini israeliani inermi che, com’era prevedibile, ha provocato una contro-reazione da parte di Israele che sta distruggendo Gaza con conseguenze tragiche, non solo in tutto il Medio Oriente, ma anche nel mondo. Una guerra, quella tra Israele e Palestina, che, oltre a provocare migliaia di morti tra i civili (in particolare tra donne e bambini palestinesi), ha peggiorato la vita in Cisgiordania e acutizzato i già drammatici rapporti tra coloni israeliani e popolazioni arabo-palestinesi; poiché i primi vorrebbero altre terre dove espandersi, e i secondi cercano contemporaneamente di difendere quel poco che hanno. Una situazione particolarmente allarmante perché, oltre a rendere più difficile il processo di avvicinamento tra i Paesi del Golfo e l’Arabia Saudita con Israele, (caldeggiato da anni dagli Stati Uniti per stabilizzare l’area), hanno fatto crescere di intensità le posizioni anti-occidentali. E come se non bastasse questi conflitti si sono allargati dal Medio Oriente a tutto il mondo quando il gruppo armato degli Houthi (originario della Yemen, e formato dai seguaci della dottrina Zaydita, una branca minoritaria dell’Islam che si è auto-definita come “Partigiani di Dio”) è intervenuto nel Mar Rosso e ha così bloccato l’intero commercio tra Est e Ovest. Ciò ha costretto un numero sempre crescente di navi a circumnavigare l’Africa per arrivare in Europa con tempi di percorrenza e tariffe di trasporto notevolmente più alte. Una situazione quindi particolarmente complessa, che è difficile fermare e che sta già provocando manovre speculative in materia di prezzi, danni ingenti alle attività economiche e un aumento del costo della vita. Inoltre sta già provocando:
• La riduzione del traffico di navi nel Mar Rosso (che a gennaio è stata del 55 per cento rispetto a dicembre)
• L’allungamento di 10 giorni dei tempi di percorrenza per arrivare a Suez circumnavigando l’Africa
• L’aumento dei costi dei container dall’Asia all’Europa del 92 per cento; che sta già colpendo tantissimi settori economici: petrolio, gas, beni elettronici, apparecchi elettrici, prodotti in pelle, macchinari.
L’Italia è particolarmente colpita da questa situazione perché il 40 per cento del commercio avviene via mare tramite Suez. Ma perché la situazione è particolarmente difficile, e quasi impossibile da fermare? Essenzialmente perché gli Houthi colpiscono le navi lanciando missili e utilizzando droni e armi leggere dalle loro basi in Yemen, il che significa che per poterli snidare e combattere occorrerebbe agire con truppe di terra; cosa assolutamente impossibile e irrealizzabile, perché chi decidesse di agire in questo senso si assumerebbero la responsabilità dell’allargamento del conflitto di Gaza. L’operazione Aspides, di cui l’Italia avrà il comando operativo – e che ci vede impegnati con il cacciatorpediniere Caio Duilio – sarà certamente utile perché porterà le navi europee a difendere dagli attacchi degli Houthi i mercantili che navigano da Hormuz a Suez, ma non è assolutamente risolutiva del problema. Il transito delle navi ha bisogno di una sicurezza totale che è difficile garantire, perché le azioni offensive degli Houthi sono mobili e difficilmente eliminabili senza un’azione militare di terra. Cosa che ripeto è inimmaginabile portare avanti perché questi gruppi terroristici (Hamas, Hezbollah, Houthi) sono organizzazioni non statuali anche se appoggiate da strutture statuali riferibili all’ Iran che si limita a fornire i mezzi necessari per provocare danni e terrore, ma si guarda bene di interviene direttamente. Ma perché esplodono tanti conflitti, molti difficili da disinnescare? E come si potrebbe agire per tentare di limitarli e favorire un clima di convivenza pacifica tra le nazioni del mondo?
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