*GINEVRA - Una serata di memoria e d’impegno sociale quella svoltasi lo scorso 19 maggio a Ginevra in occasione del 42° anniversario dell'assassinio di Pio La Torre, Segretario regionale del PCI, e del suo autista e amico Rosario Di Salvo, uccisi da un commando mafioso il 30 aprile 1982. L'evento, organizzato dal Partito Democratico di Ginevra e Zurigo, ha incluso la proiezione del film "Ora tocca a noi:

storia di Pio La Torre" ed un dibattito con Franco La Torre, figlio del politico siciliano e attivista per i diritti. La serata ha rappresentato un momento di profonda riflessione sulla figura di Pio La Torre, la cui eredità continua a influenzare la lotta contro la mafia in Italia e oltre. Franco La Torre, noto per il suo impegno incessante nella lotta contro la mafia, ha condiviso con il pubblico storie personali e ricordi del padre, arricchendo l'evento di una dimensione emotiva e personale. Durante il dibattito, Franco La Torre ha citato una frase ripresa nel film da Giuseppe Tornatore: "Prima di La Torre, essere siciliani significava essere mafiosi (anche all'estero). Con il sacrificio di La Torre, Piersanti Mattarella, Borsellino e Falcone, i più grandi antimafiosi sono diventati i siciliani." La Torre ha enfatizzato il cambiamento di percezione che la lotta contro la mafia ha portato alla figura dei siciliani, trasformandoli da stereotipi negativi a simboli di coraggio e resistenza. Tra i presenti, Chiara Ciminelli della Commissione Formazione e Pari Opportunità del Comites di Ginevra; Carmelo Vaccaro, recentemente nominato al CGIE e coordinatore della SAIG; Vincenzo Bartolomeo, presidente dell'Associazione Cultura e Arte Siciliana (ACAS); e Paolo Frattolillo, membro del Comites di Losanna. Inoltre, storici iscritti del circolo PD come Cirino Caltabiano ed Elena Pastina hanno ricordato con affetto e ammirazione il passaggio di La Torre a Ginevra, evidenziando l'eredità lasciata dal suo impegno e dalle sue battaglie. La proiezione del film è stata preceduta da una breve presentazione del Presidente del Circolo PD di Ginevra, Dario Natale, seguita da un contributo video del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Mattarella ha sottolineato l'importanza di Pio La Torre nella società italiana, rievocando le battaglie e la vita del politico siciliano, culminate nel suo brutale assassinio nel 1982. L'omicidio di La Torre, tuttavia, non ha segnato la fine del suo impatto sulla società italiana: la legge Rognoni-La Torre, che porta il suo nome, ha rappresentato una svolta nella lotta contro la mafia in Sicilia e oltre. La legge Rognoni-La Torre, che consente il sequestro e la confisca dei beni mafiosi, ha costituito un'innovazione nel sistema legale italiano e un modello per il resto d'Europa. Questo evento non è stato solo un momento di commemorazione, ma anche un richiamo all'azione. La memoria di Pio La Torre e delle sue lotte vive nel lavoro quotidiano di coloro che continuano a combattere per la giustizia e la legalità. La serata di Ginevra ha ribadito l'importanza di mantenere viva la memoria di figure come La Torre e di proseguire il loro lavoro con determinazione e coraggio. L'incontro ha sottolineato non solo l'eredità di La Torre, ma anche l'importanza della continua lotta contro le ingiustizie e la criminalità organizzata. La partecipazione di Franco La Torre ha fornito una connessione diretta con il passato, ricordando a tutti noi che la battaglia per una società più giusta e sicura è un impegno che riguarda ciascuno di noi. La memoria di Pio La Torre resta un faro di speranza e un esempio di coraggio per tutti coloro che si dedicano alla lotta contro la mafia e alla difesa dei diritti umani. (aise 21/05/2024)

*la foto è presada internet