La posta in gioco nel voto di questo fine settimana è davvero grande, per l’Europa e per l’Italia. Alla fine due visioni dell’Europa mi sembra siano emerse e con esse anche due visioni dell’Italia. L’Europa è a un bivio: proseguire lungo la strada che si è aperta con Next Generation Eu, Sure, il Green Deal, la direttiva sul Salario Minino e sui lavoratori delle Piattaforme
- cioè scommettere su maggiori investimenti comuni, maggiore attenzione ai diritti sociali e all’ambiente - oppure considerare quella stagione una parentesi da chiudere, tornare all’austerità e ridurre le ambizioni nella lotta alle diseguaglianze e alla crisi climatica. Come Partito Democratico abbiamo indicato con chiarezza che vogliamo seguire la prima strada, che ci battiamo per un’Europa progetto di pace, che metta al centro le persone, il lavoro, la giustizia sociale e ambientale. Un’Europa che non arretri sui diritti individuali, che difenda la libertà di scelta delle donne su maternità e aborto, che includa tutti e tutte, valorizzando e rispettando le differenze. Perché questo sia possibile serve una sinistra europeista forte nel prossimo Parlamento Europeo. Il Pd è in Italia la forza che rappresenta la famiglia socialista e democratica europea, l’unico vero argine alla destra estremista, nazionalista, sovranista. È una destra che mette in discussione il futuro dell’Unione Europea, che vuole svuotarla dall’interno. Chi crede nel progetto europeo, chi vuole cambiare l’Europa per farla pesare di più nel mondo, per espandere i diritti sociali e civili, per aggiornare il “modello sociale europeo” di fronte alle sfide della transizione ecologica e digitale, fa bene ad affidare la sua speranza di cambiamento al Pd. Abbiamo già dimostrato in Europa di essere un partito rispettato e ascoltato. Le idee di David Sassoli sono patrimonio e ispirazione di tutte le forze autenticamente europeiste. Abbiamo presentato liste forti, con persone preparate, portatrici di sensibilità diverse ma unite da valori forti e proposte concrete. Esponenti della società civile, amministratori, parlamentari uscenti, espressioni dei territori: le nostre liste rappresentano al meglio sia l’unità del Pd sia la sua volontà di rinnovamento e di apertura che si è accentuata con la segretaria Elly Schlein. Infine, un bel risultato del Pd rafforza la prospettiva dell’alternativa alla destra di Giorgia Meloni. Abbiamo dimostrato in tutti questi mesi di essere i più convinti sostenitori dell’unità tra tutte le forze democratiche e progressiste. Lo abbiamo fatto a partire dai temi concreti che riguardano la vita delle persone - dalla sanità al salario minimo, dalla casa al welfare. Siamo convinti che dopo le europee sarà possibile e necessario spendere ogni energia per dare vita ad un percorso condiviso in cui possano ritrovarsi tutte le forze - politiche ma anche sociali e civiche - che considerano necessario voltare pagina e dare all’Italia un governo migliore.