(SA) - Questa settimana riproponiamo un problema che già altre volte abbiamo accennato. Ci riferiamo alla opportunità, oltre che alla necessità di ristrutturare il nostro territorio, che continua a depauperarsi sia dal punto di vista demografico, che dal punto di vista economico e sociale.
Una opportunità che scaturisce dalla necessità di ridurre il costo della politica e di migliorare la qualità dei servizi. Ma vediamo le motivazioni che consigliano un nuovo assetto del nostro territorio. Facendo un calcolo della popolazione ufficialmente residente nei quattro comuni che per altro fanno parte di terre di collina, al 31 dicembre 2021 abbiamo un totale di n. 10141 abitanti. Su questo stesso territorio, oggi abbiamo quattro amministrazioni quattro consigli comunali e tutti gli uffici moltiplicati per quattro senza che questo offra un’ottimizzazione dei servizi. L’assorbimento dei precari spesso non in possesso dei requisiti richiesti per i posti che occupano, certo senza offesa alcuna, ma ci rendono delle piante organiche con personale che quanto meno avrebbe bisogno di frequentare dei corsi di formazione, metodo poco conosciuto dalle nostre amministrazioni. Il costo della politica schizza in alto a maggior ragione oggi, che la Regione ha recepito la legge nazionale nella finanziaria 2022 che raddoppia quasi le indennità degli amministratori e dei consiglieri comunali. Qualche esempio: l’indennità del sindaco di Serradifalco che è ancora il comune più popoloso dei quattro (5537 abitanti), passa da € 2.509,98 ad € 4.002,00 fino ad arrivare all’indennità del sindaco di Bompensiere (509 abitanti) che passa da € 1.659,38 ad € 2.208,00. Tutto ciò pare che andrà a regime nel 2024. In definitiva solo per le indennità dei quattro sindaci, in tempi di crisi economica pesante, la collettività spenderebbe per i propri cittadini emolumenti che passano da € 6.978,12 ad € 10.626,00, con considerevole aggravio su bilanci già deficitari. Gli aumenti, volendo continuare sugli esiti negativi, a cascata riguardano i vice sindaci, gli assessori, i presidenti dei rispettivi consigli comunali fino ad interessare anche i gettoni di presenza dei consiglieri, con le conseguenze che ognuno può facilmente capire. Da qui la proposta fatta a suo tempo in un incontro tra i sindacati ed i sindaci promosso dalla LUSE di pigliare in considerazione l’ipotesi di fare dei quattro comuni un comune unico. Questo porterebbe notevoli miglioramenti in determinati servizi quali ad esempio un miglior utilizzo dei vigili urbani che a Serradifalco sono ridotti ad un comandante che comanda sé stesso e due ausiliari del traffico in un comune abituato ad avere un numero molto più adeguato alle necessità del territorio. Riflessi positivi si avrebbero anche su altri servizi messi in comune oltre alla notevole riduzione del costo della politica, sulla quale ad esempio Serradifalco è già intervenuto con la delibera di giunta n. 69 del 16 giugno 2022, che recepisce la direttiva regionale e procede all’aumento delle indennità dichiarando anche di immediata esecutività la delibera stessa. Potremmo ancora continuare ad elencare effetti positivi e negativi sull’argomento, ma ci limitiamo a lanciare un suggerimento che può anche sembrare una provocazione: perché non si promuove un tavolo di lavoro per affrontare il problema magari facendolo precedere da una conferenza cittadina organizzata dai quattro comuni. Una proposta che si potrebbe intestare il sindaco di Serradifalco, che resta ancora il comune più popoloso in un territorio che sembra avere imboccato la via senza ritorno dell’impoverimento economico e sociale che solo provvedimenti coraggiosi può fermare. Al momento mi fermerei qui, ma penso che torneremo ancora sull’argomento. (Salvatore Augello 04 luglio 2022)