–
Fai del bene e dimenticalo, fai del male e pensaci.
Vo sapiri qual'è lu megliu jucu? Fà beni e parla pocu. –
Vuoi sapere qual'è il miglior gioco? Fai del bene e parla poco.
Accussi voli Diu, tu manci e ji taliu. –
Così vuole Dio, Tu mangi e io guardo.
Saccu vacanti nun pò stari a laddritta. –
Sacco vuoto non può reggersi in piedi.
Lu sazio nun cridi a lu dijunu. –
Il sazio non crede al morto di fame.
Cu' arrobba pi manciari, nun fa piccatu. –
Chi ruba per mangiare, non fa peccato.
Carni fa carni, pani fa panza, vinu fa danza. –
Carne fa carne, pane fa pancia, vino fa danzare.
Mancia sanu e vivi malatu. –
Mangia sano e vivi da malato.
Pignata taliata 'un vuddri mai. –
Pignata guardata spesso, non bolle mai.
Cu' mancia crisci, cu nun mancia sprisci. –
Chi mangia cresce, chi non mangia sparisce.
Rizzi, pateddi e granci, spenni assai e nenti manci. –
Ricci, patelle e granchi, spendi molto e poco mangi.
Tri sunnu li boni muccuna, ficu, persichi e muluna. –
Tre sono i buoni bocconi, fichi, pesche e meloni.
Pani e vinu rinforza lu schinu. –
Pane e vino rinforzano la schiena.
Criscinu l'anni e criscinu li malanni. –
Più passano gli anni, più aumentano i malanni.
Ci dissi lu vermi a nuci: dammi tempu ca ti spirtusu. –
Disse il verme alla noce: dammi tempo che ti buco.
Cu di vecchi si 'nnamura, si nni chianci la svintura. –
Chi si innammora di un uomo anziano, ne piange la sorte.
LEGGENDE: L'avventura del contadino
Si narra che una notte d'autunno un contadino si svegliò al suono dell'orologio della Chiesa Madre, perchè a quei tempi non c'era la sveglia. Pensando che già fosse l'alba, si alzò per recarsi in campagna a lavorare la terra. Non era l'alba ma mezzanotte. Dopo aver preparato l'asino con i "viertuli" (delle sacche che si mettevano sul dorso dell'asino per conservare il cibo, durante il tempo delle mietiture del grano), il contadino si avviò per la strada, arrivò alla chiesa di S. Sebastiano e vide la porta spalancata e una luce splendente, pensò che stessero celebrando la prima Messa. Siccome era cattolico praticante, legò l'asino a una "vruoccula" (un cerchio in ferro con un gancio incastrato nel muro che serviva ai contadini per legare l'asino; questa "vruoccula" c'era in ogni muro esterno di tutte le case) ed entrò in Chiesa.
Si sedette negli ultimi banchi; quando stava per terminare la Messa, gli si avvicinò un signore dicendogli di andarsene perchà la porta stava per chiudersi e lui rischiava di rimanere imprigionato lì dentro. Allora il contadino capì che non era l'alba ma mezzanotte, che aveva assistito alla Messa dei morti e che le persone che erano lì dentro erano tutti defunti: se non fosse uscito da lì sarebbe morto! Si dice che a quei tempi i defunti, ogni primo lunedì del mese si spostavano dal cimitero alle chiese, facevano il cosiddetto "viaggiu cu l'armi do priatoriu" (viaggio con le anime del purgatorio), e celebravano le Messe in tutte le Chiese a mezzanotte. Gli anziani dicono che le persone che assistevano a queste messe erano delle persone ingenue, cioè persone buone, senza cattiveria; invece le persone furbe e maliziose non riuscivano a vedere niente perchà andavano lì per curiosare e per vedere se era vero quando si diceva sul "viaggio" delle anime defunte.