FONTANA PRETORIA O “FONTANA DELLA VERGOGNA” TRA STORIA E LEGGENDA.

Di Maria Cacioppo - Palermo è una città così ricca di storia e d’arte da aver dato ai suoi abitanti la convinta sicurezza di poter affermare, sempre e in ogni caso, che è fra le più belle e interessanti città delmondo. Prima città greca e romana, poi capitale araba in seguito conquistata

dai normanni e svevi, Palermo è un luogo in cui convivono la preziosità arabesca e normanna, il gusto barocco dei monumenti. La fontana Pretoria, che si trova nell’omonima piazza a Palermo, è uno dei simboli più rappresentativi del capoluogo siciliano, considerata da molti una delle più belle fontane d’Italia. Siamo nel cuore del centro storico palermitano, a due passi dai Quattro Canti, all’interno del quartiere Kalsa. Rinominata dai palermitani come “Piazza della Vergogna”, a causa della nudità delle statue che la compongono, la sua storia è piuttosto singolare. Forse non tutti sanno che inizialmente questa fontana era stata progettata e costruita in Toscana, e poi successivamente trasportata a Palermo. La Fontana venne realizzata, infatti a Firenze per il giardino del nobile spagnolo Don Luigi di Toledo fratello della duchessa Eleonora di Toledo, nonché suocero di Cosimo I de’ Medici Granduca di Toscana il quale decise di abbellire il giardino della sua villa a Firenze con una monumentale fontana. Lo scultore Francesco Camiliani che iniziò L’opera venne affidata agli scultori Francesco Camilliani e Michelangelo Naccherino, i quali iniziarono a lavorarvi nella metà del 1500 e comprendeva 48 statue che rappresentano figure mitologiche e putti. Ma nel 1552 Don Luigi Toledo morì ed il figlio, pieno di debiti fino al collo, decise di mettere in vendita la fontana. Non fu difficile trovare un acquirente, visto che da molti la fontana veniva considerata un capolavoro d’arte, e fu così che venne acquistata dal senato palermitano per essere posta davanti il palazzo Pretorio. Il senato ci teneva talmente tanto a questo capolavoro che furono addirittura demolite diverse abitazioni pur di fare posto al monumento. Anche se sembra incredibile, la fontana venne letteralmente smontata, caricata su una nave e trasportata per mezzo Mediterraneo fino a giungere in terra siciliana, portata fino a Palermo e poi rimontata con la supervisione di Camillo Camilliani, figlio di Francesco che ultimò i suoi interventi nel 1581. Durante il trasporto alcune statue, si erano rovinate mentre altre, Don Luigi, aveva deciso di tenersele e portarle con sé a Napoli. Fatto sta che la fontana, anche se non proprio intera, era ormai giunta, a Palermo. Solo che, prima di tutto bisognava trovare un posto dove metterla e poi andava rimontata….cosa non del tutto agevole dato che era stata smontata in ben 644 pezzi. Per far posto alla monumentale fontana si decise, niente poco di meno che…abbattere alcune abitazioni! Vennero demolite varie case per far spazio alla fontana e, nel 1581,dopo 7 anni di lavori, prese posto in piazza Pretoria, esattamente nel baricentro di Palermo. A quel che riporta il popolo, in passato sorgeva nei pressi della piazza, un convento e le monache di clausura, stizzite dalla visione dei genitali al vento delle statue, una notte evirarono alcune sculture per eliminare le “ vergogne”. L’opera originaria comprendeva 48 statue rappresentanti figure mitologiche e putti, aveva dimensioni inusuali visto che era destinata ad uno spazio privato aperto ed era fronteggiata da una lunga pergola formata da 90 colonne di legno. L’opera ruota attorno ad un bacino centrale circondato da quattro ponti di scalinate e da un recinto di balaustre; è costituita da tre vasche concentriche dalle quali inizia il gioco d’acqua che viene versata dalla sommità da un bacco, un puttino che versa acqua, soprannominato “Il Genio di Palermo“, mentre tutto attorno ci sono statue che rappresentano varie figure mitologiche, tra cui si riconoscono Venere, Adone, Ercole, Apollo, Diana e Pomona alle quali si aggiunge una rappresentazione allegorica dei fiumi di Palermo, ovvero l’Oreto, il Papireto, il Gabriele e il Maredolce. Ponendo attenzione alla disposizione delle statue e alla loro conformazione, si percepisce una tensione verso il centro della fontana e un senso di movimento. Piazza Pretoria, suggestivo luogo che attira migliaia di turisti da tutto il mondo, è stata per lungo tempo ritenuta dai palermitani come il simbolo della corruzione e del malcostume di alcuni rappresentanti della vita civile e politica del XVIII e XIX secolo. Oggi incanta più di allora anche per le leggende ad essa collegate.