PALERMO CAPITALE DELLA CULTURA 2018 LA SALA DELLE MERAVIGLIE

Palermo è stata nominata “Capitale della Cultura 2018” dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo che, per il periodo di un anno, ha la possibilità di far conoscere sotto diversi aspetti la sua vita culturale.

Questa iniziativa ha l’obiettivo di valorizzare i beni culturali e paesaggistici e migliorare i servizi rivolti ai turisti. L'area coinvolta, corrispondente alla ex Provincia di Palermo, è un generatore di ricchezza, di opportunità di lavoro e di crescita della produttività attraverso la sua capacità di attrarre popolazione, ed economie da agglomerazione offrendo al tempo stesso i vantaggi della specializzazione e quelli della diversità dovuti alle maggiori dotazioni di capitale. Per tutto l'anno Palermo è pronta a mostrare tutti i tesori più o meno nascosti, a intrattenere il pubblico con concerti e spettacoli. I temi protagonisti di Palermo Capitale della Cultura 2018 sono il dialogo, l’accoglienza e l’integrazione, proprio perché Palermo è stata frutto di differenti dominazioni, di accoglienza e di scambio. Popoli assolutamente diversi l’hanno attraversata, ne hanno mutato i luoghi e, soprattutto, hanno lasciato un segno indelebile Per tutto l’anno Palermo accoglierà eventi di ogni genere, sia per gli adulti che per i più piccoli: 132 concerti, 72 mostre, 83 eventi internazionali e oltre 1200 artisti si esibiranno per celebrare quest’evento così importante. Insomma, non ci sarà certamente da annoiarsi. Cuore delle iniziative in programma per l'anno della Capitale italiana della cultura è palazzo Sant'Elia, dove è stato installato Love difference, il tavolo specchiante a forma di Mediterraneo di Michelangelo Pistoletto abitualmente installato in una grande sala riunioni del ministero degli Esteri a Roma. Numerose saranno le aperture serali straordinarie durante Palermo Capitale della Cultura 2018. Tra le più attese quelle della Camera delle meraviglie, misteriosa stanza araba ritrovata in un appartamento privato nel quartiere di Ballarò. La «Camera delle Meraviglie» scoperta a Palermo, durante una ristrutturazione, nell’appartamento dei giornalisti Valeria Giarrusso e Giuseppe Cadili, si trova nel cuore del centro storico di Palermo, in via Porta di Castro 239. Una stanza interamente affrescata con motivi arabeggianti di colore argento e colorata da un bellissimo colore blu. Potrebbe trattarsi di una delle tante testimonianze del passaggio degli arabi in Sicilia. La stanza blu risalirebbe al diciannovesimo secolo e dagli studi fatti, l’ipotesi più accreditata e avvincente viene dall’Istituto di Lingue Orientali e Asiatiche dell’Università di Bonn: si tratterebbe di una camera segreta, in cui avrebbero avuto luogo riti magico-esoterici e di carattere massonico, ma si è parlato anche di “stanza della preghiera”, dato il suo orientamento verso la Mecca come suggerirebbero la scritta “Quello che Dio vuole accade, quello che Dio non vuole non accade” che si ripete sulle pareti e il suo orientamento verso la Mecca. stanza di relax. Una stanza misteriosa insomma, una stanza denominata “delle meraviglie” e che vede, in occasioni eccezionali, un pubblico attento ed appassionato. La stanza delle meraviglie si trova all’interno di un edificio privato e non può essere sempre visitabile, lo si può solo in particolari occasioni e solo grazie alla generosità dei padroni di casa che vogliono condividere questa particolare e affascinante ricchezza d’arte. Un universo di mistero, bellezza e spiritualità. Risalente alla metà dell’Ottocento, la Camera è stata forse una “stanza turca”, decorata in stile orientale e destinata ai momenti di relax, Ma l’ipotesi più accreditata e avvincente è quella formulata dagli studiosi dell’Istituto di Lingue Orientali e Asiatiche dell’Università di Bonn: si tratterebbe di una camera magica, in cui venivano praticati riti iniziatici legati alla massoneria. Sulla Camera è stato anche girato un documentario, che vedete sopra L'arte, dalla classica alla contemporanea, non può che essere al centro di questo anno della cultura e allora è da non perdere il ritorno a Palermo del dipinto di Giovanni Boldini "Ritratto di donna Franca Florio" che, dal 16 marzo al 20 maggio, sarà esposto a Villa Zito. E sarà un contenitore legato all'arte anche Palazzo Butera, attualmente in fase di restauro, e che sarà finalmente riaperto al pubblico dal 14 giugno. Due giorni dopo, il 16, si inaugura anche Manifesta, Biennale d'arte contemporanea europea che, fino al 4 novembre, porterà in città decine di artisti e opere in location diverse e di grandissimo valore storico. Titolo dell'evento The Planetary Garden. Cultivating coexistence, ovvero Il giardino planetario. Durante tutto l'anno in occasione della Capitale italiana della cultura 2018 sono previste anche visite guidate alla scoperta della città e dei dintorni pensate sia per un pubblico adulto sia per i bambini. Per ottobre grandi attesa invece per la grande esposizione dedicata alle opere di Antonello da Messina a Palazzo Abatellis. Molte le opere che saranno esposte e non mancheranno progetti didattici collegati e proiezioni in 3D. (Maria Cacioppo)