Il ragusano Giuseppe Tumino, 38 anni, è morto per asfissia giovedì sera nello stabilimento "Ciocodor" ex "Gisol" Antonio Di Raimondo Cioccolato killer a Ragusa.

 Nessuno avrebbe potuto prevedere che uno dei prodotti più buoni e famosi del mondo potesse essere accostato all’ennesima morte bianca, verificatasi nella tarda serata di ieri. E’ morto incastrato in un silos parzialmente pieno di cioccolato un operaio della «Ciocodor» ex «Gisol», azienda leader nel settore dolciario. Una fine orribile per il ragusano Giuseppe Tumino (nella foto), 38 anni, sposato e padre di due bambini di 3 e 7 anni. L’operaio, che era solo nello stabilimento, aveva aperto il coperchio del silos, altro 3 metri e abbastanza stretto. Mentre versava il cacao in polvere, l’operaio si è sporto troppo, cadendo nel silos e rimanendo incastrato a faccia in giù, a poca distanza dalla pala per il rimescolamento del cacao, ancora in funzione nonostante l’apertura del recipiente che avrebbe dovuto far scattare il bloccaggio automatico. Giuseppe Tumino è deceduto per asfissia, con conseguente arresto cardiocircolatorio causato dalla compressione toracica, nel disperato e vano tentativo di tirarsi fuori dal silos. Era stata la moglie a lanciare l’allarme, non vedendo rincasare il marito. Quando i vigili del fuoco sono arrivati nella sede della prima fase della zona industriale, non c’era più nulla da fare. Il corpo dello sfortunato operaio è stato trasportato all’obitorio per l’autopsia. L’intero stabilimento della «Ciocodor» ex «Gisol» è stato posto sotto sequestro dalla polizia nell’ambito delle indagini svolte per conto della procura, che ha aperto un fascicolo sulla morte bianca, all’attenzione anche dell’ispettorato del lavoro per accertare eventuali responsabilità. (fonte corriere di Ragusa A.D.R.)