con altrettante idee innovative per promuovere i beni culturali del capoluogo ibleo. Idee tenute in un cassetto perché oggi i tempi sono quelli che sono, e gli enti pubblici, come i privati, raschiano il fondo delle casse. Dall’altro lato, invece, ci sono fondi nazionali ed europei creati appositamente per promuovere i beni culturali. Fondi non utilizzati perché… mancano le idee. Con questo paradosso, l’assessore ai Beni culturali, Domenico Arezzo, ha aperto l’incontro, tenutosi nell’aula consiliare del Comune di Ragusa, tra amministrazione comunale e operatori del settore. Una riunione cui hanno partecipato in gran numero giovani di tutta la provincia, i quali hanno accolto con entusiasmo l’invito dell’assessore: «A fronte di un patrimonio artistico-monumentale che ci consentirebbe di andare ben oltre i confini del turismo mordi e fuggi e di dare ossigeno a tutta l’economia locale, ci sono risorse destinate ai nostri beni culturali non utilizzate per carenza di progetti. Credo sia giunto il momento di mettere fine a questa situazione assurda e, per voi giovani, di mostrare il vostro ingegno, la vostra professionalità e l’amore che vi lega a questa terra; noi, come amministrazione, possiamo solo offrirvi un ponte tra le vostre idee e le risorse dormienti». Tante e varie le idee messe in campo. E, particolare che ha stupito non poco, tanti i lavori già effettuati per la trasformazione di queste idee in progetti: chi ha censito tutte le ville storiche sparse nelle campagne ragusane per inserirle in un percorso turistico alternativo a quello tipicamente barocco; chi ha censito tutti i palazzi e le case storiche di Ibla; chi ha posto l’accento sulla necessità di dar vita a un osservatorio comunale dei beni culturali, e chi ha sottolineato l’importanza di mettere mano, prima di valutare questi progetti, a un piano turistico strategico in grado di fornire un quadro completo dei servizi esistenti e di quelli del tutto assenti. L’assessore ha preso nota dei vari interventi. Si tratterà adesso di esaminare i progetti esposti uno per volta. A dire il vero, Domenico Arezzo ha già dato una propria valutazione durante l’incontro: «L’unico progetto realmente valido è, a mio avviso, quello di mettere in rete le idee migliori, pur nel rispetto delle singole ‘paternità ’». (fonte corriere di Ragusa F.T.)