«Alfano ambisce ad essere il primo sindaco, dal dopoguerra ad oggi, che non paga gli stipendi ai dipendenti del Comune di Comiso, pur avendo i soldi?» E’ quanto si chiede Zago, capogruppo del Pd in consiglio comunale. Secondo Zago l’impresa appare ancora più incredibile se si valuta il fatto che paventa di non pagarli pur avendo e aspettando, nei prossimi giorni, ulteriori risorse da trasferimenti di Stato e Regione e riscossione dei ruoli (rsu, ici ed acqua) per circa cinque milioni di euro. «Né si capisce perché, pur essendo arrivati al mese di novembre, non porta in consiglio le variazioni di bilancio – è necessario ricordare che la programmazione economica, così come la programmazione urbanistica, è esclusiva competenza del consiglio comunale? – quanto mai utili e opportune oltreché dovute.» Ma Zago continua ad affondare il coltello sostenendo che non convince certamente nessuno il tentativo di addossare la responsabilità alla giunta Digiacomo, il quale si è dimesso già da nove mesi da sindaco e che per 10 anni ha pagato gli stipendi sempre puntualmente pur nelle difficoltà endemiche di quasi tutti i comuni d’Italia e quindi anche di Comiso. «A meno che non si voglia mettere in atto il sospettato e temuto disegno di Alfano: conclamare miseria per giustificare il licenziamento di parte del personale – i contrattisti? - e ridimensionare i servizi. Contravvenendo, in questa malaugurata ipotesi, ad un suo preciso, conclamato e strombazzato impegno elettorale: non sarà licenziato nessuno!» Infine, Zago butta ancora un’altra ombra sull’operato di Alfano: «si tratta di un impegno «gemello» di quello assunto per l’ospedale di Comiso: non uscirà una sola barella. E invece si sa quale è stato il suo primo atto politico-amministrativo da sindaco: la chiusura di ostetricia, ginecologia e pediatria, che stanno comportando il ridimensionamento dei servizi e le condizioni per la chiusura dell’ospedale della nostra città . E’ per questo che noi vigileremo, per impedire, ci auguriamo assieme a tutti i sindacati, che anche uno solo tra tutti i lavoratori possa perdere il posto di lavoro, in un momento, fra l’altro, così drammatico come quello che stiamo vivendo.…..(fonte corriere di ragusa L.I.)