È preoccupante l’uso smodato che alcuni giovani della “movida†pozzallese fanno dell’alcool, in barba anche alle recenti campagne contro l’abuso di liquori vari. Un grave sintomo del malessere giovanile che, purtroppo, anche quest’anno, è passato inosservato, nonostante (ma lì la componente “fortuna†non può durare in eterno) non ci sia stato alcun avvenimento luttuoso che, come avviene sempre in questi casi, avrebbe fatto gridare allo scandalo. Se, poi, all’allegria di qualche bicchiere di troppo, si unisce pure la blasfemia, chi resta a guardare non può certamente tracciare un bilancio improntato all’ottimismo. È il caso di un video inserito su Youtube, il famosissimo sito web che consente la condivisione di video tra i suoi utenti, dove un gruppo di giovani si ubriacano e bestemmiano, osannando la marca di un noto rhum molto in voga, quest’anno, sui lidi e nei pubs della città rivierasca. Due minuti e ventotto secondi dove, alla domanda “Qual è il tuo Dio?â€, si doveva rispondere parafrasando il nome della bevanda in questione, pena il mancato ricevimento di un sorso del liquore. Il video, zeppo di assurdità , dà uno spaccato inquietante dei giovani iblei. Purtroppo, questo fenomeno è stato solo l’apice di un’estate all’insegna del bicchiere “facile†nella città di Pozzallo. Sovente, per chi passeggiava lungo i punti di ritrovo dei giovani di Pozzallo, si potevano vedere gruppi di ragazzi sbronzi appena arrivata la mezzanotte. E, nel contempo, nulla, fra le varie categorie di settore, è stato fatto per invogliare i giovani al bere moderato. C’è stato anche chi ha dato la colpa agli esercenti di pubs e locali pubblici, quando, in realtà , pensiamo che si dovrebbe dare una sonora strigliata a qualche genitore troppo permissivo. (fonte Corriere di Ragusa – C.C.)