di militanza politica dai tempi del Pc degli anni ´70 di Enrico Berlinguer, poi Pds dell’era Occhetto, Ds gestione D’Alema-Fassino, infine Pd targato Veltroni. Lavoro in meno per il Comitato provinciale dei 4 «saggi» Zago, Di Stallo, Gurrieri e Frisina, impegnati a studiare le regole diplomatiche per espellere uno che ha cercato di fare cadere il governo Nicosia dopo 6 mesi dal suo insediamento, quando ancora Claudio Sassi non aveva avallato la "doppia attitività " al mercato. Nonostante Gino Cicciarella avesse ritirato una sessantina di tessere in vista del congresso del 2009, fra cui anche quella dell’ex sindaco, Aiello toglie il disturbo e se ne va. Scegliendo, quale migliore giustificazione, la «doppia attività » al mercato ortofrutticolo, che esiste da quando il mercato è stato costruito alla fine degli anni ’60, ma esplosa alla fine degli anni ’90, dopo la prima vera crisi e la conseguente nascita del "Comitato spontaneo" formato da Giuseppe Dezio. Con una lettera agli amici e ai «compagni», il leader storico che avrebbe potuto avere un nobilissimo ruolo culturale e formativo dal punto di vista strettamente politico in un partito oggi contagiato dal maledetto virus della «questione morale», annuncia la decisione di lasciare il Pd. La misura è colma e la dichiarazione dell’esperto Sassi in consiglio comunale di ritenere giusta la «doppia attività » dentro la struttura, così come avviene in tutti i mercati del Nord Italia, è stata per Aiello un’insopportabile provocazione. «C’era bisogno di iscriversi alla FGCI a 14 anni per arrivare a tanto?- scrive Aiello- Questa vicenda è per me a tal punto discriminante da avermi indotto a uscire dal PD di Vittoria. Ma ancora, lo stesso tesseramento al PD viene affidato, per la conta finale, a personaggi che non possono farlo per svariati motivi, con logiche di reclutamento clientelare o peggio, solo per un giorno, solo per 10 minuti, il tempo di venire a votare, a prescindere da ogni seria vicenda di politica e di partito. Mi dimetto dal questo PD vittoriese ma continuerò a battermi per la rifondazione nazionale del centrosinistra capace di ricomporre in modo nuovo la grave diaspora che ha consegnato l’Italia alla destra e Vittoria al qualunquismo». (fonte corriere di Ragusa G.L.L.)