(AGI) - A conclusione delle indagini di polizia giudiziaria e tributaria, iniziate nell'ottobre 2005 e concluse nel febbraio 2009, militari della Sezione di Polizia Giudiziaria
della guardia di finanza presso la Procura della Repubblica di Ragusa e del Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Ragusa, su delega dei sostituti procuratori Nicoletta Mari e Monica Monego, hanno denunciato per i reati di truffa aggravata alla Regione siciliana e falso ideologico i coniugi comisani Giovanni Iurato e Carmela Pulichino. Il 25 febbraio scorso sono stati rinviati a giudizio dal Gup di Ragusa, Vincenzo Salto, per il reato di truffa aggravata e tentata truffa al fine dell'ottenimento di finanziamenti pubblici. Il processo avra' inizio il 12 novembre 2009 avanti al Tribunale di' Ragusa. L'operazione giunge a conclusione di attivita' di indagine nel settore dei finanziamenti pubblici a sostegno dell'imprenditoria femminile (Legge 215/92), per la quale la ditta "Pulichino Carmela" aveva gia' ricevuto una prima quota di finanziamento di 51.895 euro. Le indagini, nel febbraio 2006, avevano portato all'emissione di 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip nei confronti dell'intera famiglia Iurato e di un professionista di Ragusa e con la denuncia, per i reati di truffa aggravata, abuso d'ufficio, falso ideologico ed altri reati, di ulteriori 18 persone; tra essi un funzionario e due dipendenti del Comune di Comiso e due professionisti di Ragusa, in merito ai finanziamenti. ex Legge 488/92 , erogati e successivamente interamente revocati, a due societa' di proprieta' della famiglia comisana: "F.lli Dimartino S.r.l." e "Iperx S.r.L". Le societa' "F.lli Dimart1no S.r.l." ed Iperx S.r.l.", attraverso i finanziamenti erogati in base alla Legge 488/92, dovevano operare, rispettivamente, nel settore turistico/alberghiero ed in quello industrial-informatico, mentre la ditta "Pulichino Carmela", che ha avuto erogati contributi in base alla Legge 215/92 - a favore dell'imprenditoria femminile siciliana quinto Bando - doveva realizzare un'attivita' di ristorazione-catering. In realta' nessuna delle societa' ha mai iniziato tali attivita', a fronte delle quali erano previste assunzioni di decine di unita' lavorative. Le indagini svolte dalla Guardia di Finanza hanno permesso di "smascherare" fittizie attivita' consentendo la revoca dei finanziamenti in precedenza accordati.