ai piedi della scalinata di S. Pietro (nella foto) dove da alcuni mesi un ambulante ha pensato bene di allestire il suo personale negozio all’aria aperta. Sulla cancellata della chiesa fa bella mostra di sé tutto il patrimonio di arte popolare magari con un matrimonio sullo sfondo e frotte di turisti che scattano fotografie per celebrare il trionfo della sicilianità . Ecco dunque tutta una serie di scope, di canestri di varie dimensioni e foggia, corde, nastrini e bastoni a confermare l’immaginario collettivo della Sicilia. Se molti sono i dubbi se questo tipo di commercio sia possibile o anche autorizzato e perché nessuno abbia finora mosso un dito, certo è che l’attività estemporanea dell’artigiano mal si confà con la dignità ed anche l’austerità della chiesa barocca e della sua scalinata. I beni monumentali vanno preservati e tutelati non solo nella loro fisicità e conservazione ma anche con tutte quelle misure che ne esaltano il valore. Scope e canestri non si addicono a S. Pietro ed al barocco in genere; per questo ci sono negozi, locali artigianali, musei, masserie o anche angoli discreti della città barocca. La promozione del turismo culturale passa anche da questi piccoli ma significativi segnali, non c’è bisogno di convegni e seminari per far proprie queste semplici verità .