che ha avuto risvolti giudiziari, è Vincenzo Arpe di 45 anni, netino, a carico del quale il tribunale penale di Siracusa ha inflitto la condanna ad un anno di reclusione. L’episodio si è verificato nel 2002. Secondo quanto accertato dagli investigatori, l’imputato avrebbe partecipato ad un concorso per l’assegnazione di alloggi di proprietà dell’istituto autonomo per le case popolari di Siracusa. Il concorrente non avrebbe ottenuto il punteggio ottimale per essere collocato utilmente nella graduatoria stilata sulla scorta dei requisiti che ognuna delle famiglie ha presentato. Un rapporto fra nucleo familiare e reddito, che lo poneva in posizione non certamente utile per ottenere l’alloggio sperato. Cosicché avrebbe utilizzato un metodo spicciolo per tentare di ottenere per vie traverse e non certo lecite l’alloggio. Secondo quanto sostenuto dalla pubblica accusa, Arpe avrebbe promesso dei soldi ai pubblici ufficiali direttamente interessati a stilare la graduatoria, pensando di trovare il funzionario accondiscendente, che avrebbe manomesso la classifica. Così, si sarebbe rivolto a dirigenti del comune di Noto e a quelli dell’istituto autonomo per le case popolari di Siracusa, promettendo una non meglio precisata dazione di denaro. Ma la sua azione non ha avuto alcun successo. Anzi, ha suscitato la reazione contraria ed i pubblici ufficiali, che hanno ricevuto le promesse di denaro, hanno denunciato l’accaduto alla Procura della Repubblica di Siracusa, che ha avviato le indagini, concluse dapprima con il rinvio a giudizio dell’uomo e successivamente con la sua condanna. (fonte liberta Sicilia)